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Il cane anziano invecchia bene o male?

Un team interdisciplinare di veterinari pubblica i criteri che aiutano a capire se il cane sta invecchiando in modo fisiologico o patologico. Si comincia valutando il suo cervello.
Il cane anziano invecchia bene o male?

Per noi umani, invecchiare “con successo” significa avere le più basse probabilità di ammalarsi o andare incontro a disabilità capaci di compromettere in maniera drastica la qualità di vita dei nostri “anni d’oro”. Applicando questa definizione al cane, un gruppo interdisciplinare di veterinari americani identifica un’articolata metodologia clinica finalizzata a distinguere tra i naturali cambiamenti dell’organismo dovuti all’avanzare dell’età e le situazioni francamente patologiche. Premesso che nell’ultimo 25% della loro aspettativa media di vita i cani dovrebbero essere sottoposti ad uno screening sanitario generale ogni 6 mesi, gli esperti iniziano la loro indagine dal cervello. Sicuramente, la demenza senile rappresenta la forma di invecchiamento patologico più comune nel cane, ma l’obiettivo è di saperla differenziare dal semplice indebolimento cognitivo e mnemonico dovuto all’inesorabile trascorrere degli anni. Fondamentale in queste situazioni è il coinvolgimento del proprietario, chiamato in particolare ad osservare e a riferire cambiamenti improvvisi e non giustificati nel carattere, nel livello di attività generale e nello stile di vita del proprio animale. Segue l’analisi ragionata dei singoli distretti, per ciascuno dei quali il panel di esperti traccia lo spartiacque tra un quadro clinico da considerarsi fisiologico in funzione dell’età, e le situazioni di franca malattia. Un cane anziano sarà, dunque, invecchiato “con successo” quando, nonostante la tarda età, avrà un corretto peso corporeo e godrà di una buona valutazione clinica, ortopedica, cutanea, visiva e orale, ovviamente senza trascurare lo stato di salute di apparati vitali come il cardiocircolatorio, l’endocrino, il nefro-urinario e il gastro-intestinale. Tutto però sembra partire dal cervello. Tant’è che nelle conclusioni gli esperti propongono una nuova definizione di invecchiamento “di successo”: una condizione prima di tutto “di benessere cognitivo e comportamentale”, associata alla buona salute e alla corretta funzionalità dei singoli apparati.