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News del 20 giugno 2005
Francesca Abramo, Ordinario di Anatomia Patologica Veterinaria all’Università di Pisa, ha presentato, nella sessione di dermatologia del 50° congresso nazionale SCIVAC (Rimini, 27-29 maggio 2005), i risultati di uno studio sperimentale sull’effetto dell’aliamide Adelmidrol sulla morfometria dei mastociti e delle fibre elastiche nelle ferite aperte di cane. Ulteriori dettagli chiariscono, dunque, il meccanismo d’azione delle aliamidi che, applicate localmente, modulano elementi essenziali al corretto svolgersi della riparazione cutanea e, così facendo, ne ottimizzano gli esiti, sia funzionali che estetici.
La sessione specialistica sui “disordini comportamentali del cane anziano” – organizzata dalla SISCA (Società Italiana di Scienze Comportamentali Applicate) sabato 28 maggio 2005, in seno al 50° congresso nazionale della SCIVAC – ha dato ampio spazio ai metodi per rilevare e monitorare i segni clinici d’esordio dell’invecchiamento cerebrale. A parlarne è stato Gaspare Petrantoni, che ha presentato una nuova metodologia di diagnosi precoce, così com’è stata elaborata dalla “task force” di comportamentalisti italiani, nata proprio per identificare i segni patognomonici di “brain aging” nel cane.
Tacrolimus e pimecrolimus sono gli antibiotici macrolidi attualmente utilizzati per via topica in Dermatologia, sia umana che veterinaria, nel trattamento di dermatopatie allergico-infiammatorie, atopia in primis. A limitarne l’utilizzo arriva, però, ora il monito dell’FDA (Food and Drug Administration) americana. Attenzione all’uso prolungato ed indiscriminato di questi immunomodulatori topici: possono indurre l’insorgenza di tumori cutanei!
Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania dimostra che la quercetina - contenuta in elevate quantità nell’estratto di Capparis spinosa (nome volgare: cappero) - contrasta efficacemente la produzione di sostanze ossidanti ed infiammatorie da parte di condrociti umani in coltura e ne accelera la sintesi delle macromolecole di matrice. L’evidenza sperimentale conferma, dunque, nell’uomo l’attività condroprotettiva, antiossidante ed antinfiammatoria di questo flavonoide, già dimostrata nel cane.
Cosa c’entra il mastocita nella genesi di quei disturbi sessuali, come vaginismo, dispareunia e vestibolite vulvare, molto spesso nascosti, poco trattati, ma caratterizzati da intenso dolore, infiammazione e gravi ripercussioni di tipo psicologico? A spiegare il nesso, solo in apparenza inesistente, arriva ora un libro della nota ginecologa e sessuologa Alessandra Graziottin che, partendo dalla disamina dei singoli casi clinici, si addentra, con linguaggio semplice ed empatico, nei complessi meccanismi nervosi, immunologici, ormonali e muscolari sottostanti a queste patologie. Ed al centro di tutto, la Graziottin colloca il mastocita.