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Lanciato il BJD in Italia

Sabato 14 Dicembre 2002, si è svolto a Padova un convegno sugli "Aspetti socio-economici delle malattie muscoloscheletriche". Ad organizzarlo la sezione (NAN, National Action Network) italiana del progetto mondiale BJD 2000-2010, la "decade dell'osso e dell'articolazione", fortemente voluta da ONU e OMS per studiare nuove strategie di controllo e di prevenzione di queste malattie altamente invalidanti non solo dal punto di vista sanitario, ma anche sociale ed economico.
Lanciato il BJD in Italia

NAN: sotto questa sigla operano ben 21 organizzazioni tra società scientifiche, ospedaliere, enti di ricerca ed associazioni di pazienti, coordinate da Bianca Canesi, presidente della SIR (Società Italiana di Reumatologia), e da Marco Cimmino, reumatologo dell’Università di Genova, nonché attuale segretario del NAN italiano. Dopo il varo di diversi progetti a forte valenza socio-sanitaria e di una campagna promossa dalle associazioni dei pazienti per indagare sulle reali necessità dei soggetti affetti da malattie muscoloscheletriche, il NAN italiano ha sancito ufficialmente la sua operatività dando vita, nella suggestiva cornice barocca di Palazzo Orsato Lazara Giusti, a questo importante meeting multidisciplinare. Dopo le parole di saluto ed augurio trasmesse, via telegramma, dal segretario di Stato della Città del Vaticano – il Cardinale Angelo Sodano – si sono avvicendati gli interventi di politici ed esperti che, oltre a presentare le linee guida dell’impegno italiano nell’ambito del progetto internazionale BJD, hanno ribadito il drammatico profilo epidemiologico ed il peso socio-economico delle malattie muscoloscheletriche non solo sul sistema sanitario, ma anche sul paziente stesso. “Si calcola – ha affermato Cimmino – che ci siano attualmente 5 milioni di casi di artrosi sintomatica in Italia, destinati, visto l’aumento considerevole dell’aspettativa di vita, a salire almeno ad 8 milioni tra 15 anni.”
Che fare? Sensibilizzare medici, politici, cittadini, istituzioni, industria ed università nei confronti delle malattie muscoloscheletriche, con il fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre i costi sociali ed economici di queste malattie. Molteplici i bersagli d’azione individuati: a) potenziamento della ricerca; b) sviluppo di una cultura di prevenzione e di controllo dei fattori di rischio; c) miglioramento degli strumenti di diagnosi precoce; d) formazione di personale medico sempre più specializzato; e) coinvolgimento del paziente nelle decisioni che riguardano la sua salute.
Anche la Medicina Veterinaria è parte attiva del NAN italiano, essendo rappresentata al suo interno da IOVA (Innovet Osteoarthritis Veterinary Association) che, a breve, pubblicherà i dati relativi alla prima indagine epidemiologica condotta sull’artrosi del cane in Italia.
Maggiori informazioni sul BJD e sulle attività delle nazioni aderenti si possono avere consultando il sito http://www.boneandjointdecade.org/