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Polifenoli del vino: il primo bicchiere è per la salute

Tra i “lavori originali” pubblicati nel supplemento di Aprile 2002 di “Veterinaria”, figura un bellissimo articolo di Aldo Bertelli, eminente farmacologo dell’Università di Milano ed autore della maggior parte degli studi che hanno portato all’identificazione di quelle sostanze non-alcoliche, principali responsabili degli effetti benefici e salutari di una moderata assunzione di vino.
Polifenoli del vino: il primo bicchiere è per la salute

L’argomento (“Farmacologia dei polifenoli”) era già stato oggetto di un intervento di Aldo Bertelli, in occasione del I Simposio Internazionale IOVA (Innovet Osteoarthritis Veterinary Association) sull’artrosi del cane, tenutosi a Milano nel marzo 2001. Ora, la relazione si può apprezzare in tutta la sua interezza, grazie a questa dettagliata review di “Veterinaria” che analizza – con rigoroso corredo iconografico ed altrettanto puntiglioso supporto bibliografico – le principali attività, antinfiammatorie ed antiossidanti, di due sostanze polifenoliche presenti nel vino: resveratrolo e quercetina. “L’interesse clinico per i polifenoli – esordisce Bertelli – risale al cosiddetto “paradosso francese” (French paradox), secondo cui la bassa mortalità cardiovascolare rilevata in alcune regioni della Francia, nonostante la prevalenza di fattori di rischio arteriosclerotico, era da attribuirsi all’effetto protettivo esercitato da un regolare e moderato consumo di vino rosso.” Ebbene, oggi si sa che questo effetto protettivo è principalmente dovuto al contenuto in resveratrolo e quercetina, due sostanze capaci di:
a) inibire un fattore di trascrizione (il cosiddetto NF-kB o fattore nucleare kappa-beta) primariamente coinvolto nell’infiammazione;
b) inibire gli enzimi (ciclo-ossigenasi e NO-sintetasi) responsabili della sintesi di sostanze algogene e pro-infiammatorie;
c) esercitare un’azione anti-aggregante piastrinica;
d) modulare l’espressione di molecole di adesione a livello endoteliale;
e) contrastare lo “stress ossidativo”, non solo per “sottrazione diretta” dei radicali liberi, ma anche per inibizione delle vie enzimatiche preposte alla loro esagerata produzione.
In ultima analisi, un profilo farmacologico veramente straordinario che ha, in pochi anni, enormemente dilatato il potenziale applicativo di questi polifenoli, “dall’efficacia preventiva contro le malattie cardiovascolari… a possibili opzioni di trattamento in tutte quelle patologie in cui si renda necessario il controllo delle alterazioni infiammatorie ed il riequilibrio dello stato ossidativo dei tessuti.”
L’articolo può essere richiesto in copia, per soli fini di studio personale, al CeDIS cedis@innovet.it
Bertelli A., 2002, Resveratrolo e quercetina: polifenoli ad attività antinfiammatoria ed antiossidante, Veterinaria (Suppl.), 16(1): 27-37.