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Un "BOA"anche in Dermatologia

Di "Breed Oriented Approach" (approccio orientato alla razza), meglio conosciuto con l'acronimo BOA, si era già parlato in Ortopedia (Mortellaro, 2001) come importante ausilio diagnostico nelle artropatie ad evoluzione degenerativa. Ora, il BOA fa la sua comparsa anche in campo dermatologico, dove può servire a districarsi più rapidamente nella lunga lista di dermatopatie che possono colpire cane e gatto.
Un "BOA"anche in Dermatologia

Carol Foil – Direttrice del servizio di Dermatologia Veterinaria alla Louisiana State University – ha presentato al 45mo Congresso annuale della BSAVA (British Small Animal Veterinary Association), svoltosi nell’aprile scorso a Birmingham, un’interessante comunicazione dal titolo: “Dermatosi associate alla razza”. Un vero e proprio “BOA”(Breed Oriented Approach), per utilizzare, anche in Dermatologia, il termine utilizzato in campo ortopedico da Carlo Maria Mortellaro, a proposito di quella metodologia diagnostica che “basandosi sulla distribuzione preferenziale di talune patologie all’interno di una specifica razza di cane o gatto, permette di operare secondo delle priorità, fino ad ottenere elementi sufficienti a porre un circostanziato sospetto diagnostico.” Carol Foil stila un lungo elenco di dermatopatie, per ciascuna delle quali individua specifiche razze “a rischio dermatologico”. Alcune di queste dermatosi sono appannaggio di molte specie canine; l’atopia, ad esempio, che colpisce con pari frequenza Boxer, Chow-chow, Dalmati, Terriers, Shar pei, Lhasa Apso, Shih Tzu e Golden Retriever. Altre sono dermatosi congenite (genodermatosi) che colpiscono una specifica razza, di cane (l’epidermolisi bollosa del Beauceron, la seborrea oleosa primaria del Cocker Spaniel, l’ittiosi del West Highland White Terrier) e di gatto (la “sindrome della faccia sporca” del Persiano, la displasia follicolare dell’Abissino, l’ipotricosi del Devon Rex). Altre, ancora, sono su base disendocrina, come, ad esempio, l’alopecia del fianco che può interessare l’Airdale Terrier, il Bovaro delle Fiandre, il Bulldog francese, lo Schnauzer. E molte altre ancora sono le dermatopatie citate dalla Foil, cui va l’indubbio merito di aver saputo tramutare una lunga e scrupolosa raccolta di casi clinici in rapido strumento di diagnosi dermatologica.
L’abstract – pubblicato nei Proceedings del Congresso – può essere richiesto in copia, per soli fini di studio personale, al CeDIS cedis@innovet.it
Foil CS, 2002, Breed-associated dermatoses, in: Scientific Proceedings 45th Annual Congress BSAVA, Birmingham, 4-7 April, pp.253-256.