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FANS in ortopedia: sì ma ...

È l’ultima evidenza in tema di FANS (antinfiammatori non steroidei): il loro precoce utilizzo può interferire pesantemente con la fusione ossea che segue gli interventi di artrodesi. Motivo: i FANS inibiscono la produzione di prostaglandine, essenziali non solo alla formazione, ma anche alla riparazione del tessuto osseo.
FANS in ortopedia: sì ma ...

La notizia è riportata nel numero di aprile 2003 di “The Journal of Bone and Joint Surgery” (edizione americana). “Si sa – affermano i Chirurghi Ortopedici del Barnes-Jewish Hospital della Washington University (Saint Louis) – che i soggetti sottoposti a chirurgia muscolo-scheletrica necessitano spesso di analgesici per calmare il dolore post-operatorio. Attenzione, però! I nostri esperimenti su conigli – sottoposti ad artrodesi spinale e trattati con indometacina – hanno rivelato che l’utilizzo troppo precoce di questo FANS provoca un marcato effetto inibitorio sulla riparazione dell’osso!” Infatti, gli animali che assumevano indometacina due settimane dopo la chirurgia dimostravano una percentuale di fusione ossea nettamente inferiore (21%) a quella riscontrata (65%) nei soggetti trattati con il FANS a partire dalla quarta settimana dopo l’intervento chirurgico. Il motivo – già ampiamente dibattuto in passato – è sicuramente legato al meccanismo d’azione dei FANS. Inibendo la produzione di prostaglandine attraverso il blocco dell’enzima ciclo-ossigenasi (COX), questi antinfiammatori/analgesici sottraggono all’osso sostanze, – le prostaglandine appunto – ritenute essenziali per i corretti processi di ossificazione encondrale che accompagnano, ad esempio, la riparazione delle fratture e, anche, gli interventi di artrodesi.“Il nostro suggerimento – concludono i Chirurghi – è quello di pianificare con cautela ed attenzione l’utilizzo dei FANS, tenendo ora anche in debita considerazione l’effetto deleterio che tali farmaci hanno, soprattutto nelle fasi precoci della riparazione ossea che segue l’artrodesi spinale.”