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TOP TEN dei nutraceutici

Alla Western Veterinary Conference (WVC) 2002, Susan Wynn - medico veterinario consulente del VIN (Veterinary Information Network), il più importante servizio di informazione medica on line - ha tenuto un'interessante relazione sulle "opzioni nutraceutiche in Medicina Veterinaria". Ne è emersa una vera e propria "top ten" di quei supplementi nutrizionali a più elevata efficacia e maggior sicurezza di utilizzo.
TOP TEN dei nutraceutici

Nutraceutici: un termine ormai diventato familiare anche in Italia, ma avvolto ancora da un consistente alone di confusione, sia terminologica che legislativa ed applicativa. Un valido aiuto in tal senso viene ora dalla WVC, un congresso che, dal lontano 1928, si tiene annualmente a Las Vegas, con lo scopo di “diffondere le conoscenze più aggiornate in Medicina Veterinaria, con l’avvallo delle massime autorità scientifiche nazionali ed internazionali.” A parlare di nutraceutici alla WVC 2002 Susan Wynn, Direttore di una Clinica Veterinaria in Georgia (USA) e consulente del VIN per la Medicina Complementare ed Alternativa. Dopo aver riportato la definizione ufficiale di nutraceutico (“sostanza purificata o estratta, somministrata oralmente con lo scopo di fornire componenti essenziali alla struttura ed alle funzioni dell’organismo e migliorare, così, salute e benessere degli animali”), la Wynn elenca i nutraceutici più comunemente usati, indicando per tutti le principali attività, l’utilizzo clinico, il dosaggio e l’eventuale tossicità. Oltre ai condroprotettori (supplementi a base di glicosaminoglicani), vengono citati nel paragrafo “Materia Medica” anche:
– l’acido alfa-lipoico (ALA), definito l'”antiossidante ideale” per la capacità di agire sia in ambiente acquoso che lipidico;
– i bioflavonoidi (es. quercetina e rutina) che, data la loro efficacia antiossidante ed antinfiammatoria, “trovano utile applicazione nelle flogosi di varia natura e nelle malattie degenerative legate all’invecchiamento”;
– la fosfatidilserina (PS), un componente essenziale della membrana dei neuroni, che sta ricevendo notevoli consensi quale misura nutraceutica in presenza di disturbi cognitivi e comportamentali legati all’invecchiamento cerebrale degli animali da compagnia.
“In sintesi – riassume Susan Wynn – i nutraceutici, usati da soli o in combinazione, sono di indubbia efficacia per incrementare il benessere degli animali, a patto, comunque, di valutarne accuratamente la qualità.”
Wynn SG, 2002, Nutraceutical options in Veterinary Medicine, Western Veterinary Conference 2002 Proceedings
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