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Flavonoidi: un aiuto dalla Natura

Organizzato dal Dipartimento di Farmacologia Sperimentale dell’Università Federico II di Napoli, si è svolto sabato 3 aprile 2004, presso la sede della Federfarma, un seminario monotematico sulla chimica, farmacologia ed applicabilità terapeutica dei flavonoidi. Tra le comunicazioni, anche quella del CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) di Innovet sulle evidenze sperimentali ed il razionale di utilizzo della quercetina nell’artrosi del cane.
Flavonoidi: un aiuto dalla Natura

La giornata è stata voluta per ricordare Giulia Di Carlo, farmacologa prematuramente scomparsa che ha dedicato la sua, purtroppo breve, vita allo studio dei flavonoidi: quell’eterogenea classe di sostanze largamente presenti nel regno vegetale e dotate di straordinarie attività biologiche, di natura antinfiammatoria, antiossidante, antivirale, antitumorale, antitrombotica ed antipertensiva.Venti comunicazioni orali si sono susseguite fino al primo pomeriggio, dando una chiara idea del complesso panorama in cui, attualmente, si muove la ricerca in questo interessante e prolifico settore. Dopo una breve introduzione sulla chimica di queste molecole, i più noti ricercatori italiani impegnati in questo filone di ricerca hanno presentato i loro ultimi studi: dall’identificazione di specifici flavonoidi (silibina) come “nuovi agenti tumorali”; alla caratterizzazione dell’attività estrogeno-mimetica di sostanze estratte dalle Iridaceae, che ne ipotizza un possibile utilizzo in alternativa alle terapie ormonali convenzionali; agli effetti vasodilatatori ed anti-contratturanti della galangina, uno dei principali componenti della propoli; all’efficacia fungicida di flavonoidi presenti nella radice della liquirizia.Presenza molto apprezzata quella del CeDIS di Innovet che ha presentato una comunicazione sul razionale di applicazione della quercetina nell’artrosi del cane. “Una straordinaria mole di dati sia “in vivo” che “in vitro” – ha spiegato Alda Miolo – comprova le attività – antinfiammatoria, antidegenerativa ed antiossidante – della quercetina, avvalorandone con forza l’utilizzo in una malattia, come l’artrosi, caratterizzata proprio dalla coesistenza di alterazioni combinate, di tipo degenerativo ed ossidativo-infiammatorio.” Un’interessante carrellata delle più importanti evidenze scientifiche ha preceduto la presentazione delle ricerche – promosse da IOVA (Innovet Osteoarthritis Veterinary Association) e portate avanti dal gruppo del Centro di Ricerca “Research&Innovation” di Padova – sull’effetto protettivo della quercetina nei confronti dei danni provocati su colture di condrociti di cane dai cosiddetti radicali liberi dell’ossigeno o ROS (Reactive Oxygen Species). “Si tratta – ha concluso la Miolo – della prima ricerca sperimentale che ha evidenziato la potente attività antiossidante della quercetina nei confronti dei condrociti. Passo molto importante per decretare l’inclusione di questa molecola nell’ambito dei trattamenti medici “disease-oriented”, mirati, cioè, a contrastare i meccanismi patogenetici stessi dell’artrosi.”