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Geriatria del cane e del gatto: nuova edizione

È fresca di stampa la seconda edizione di “Geriatrics & Gerontology of the dog and cat” (“Geriatria e Gerontologia del cane e del gatto”), un prezioso manuale realizzato da Johnny Hoskins – professore emerito al Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie della Scuola di Medicina Veterinaria della Louisiana (USA) – con un preciso obiettivo: aiutare nella realizzazione di un programma di “senior care” (cura dell’anziano), adeguato alle problematiche che maggiormente affliggono cani e gatti in età geriatrica.
Geriatria del cane e del gatto: nuova edizione

“La geriatria – quella branca della Medicina e Chirurgia che si occupa specificatamente dei problemi inerenti l’avanzare dell’età – si è ultimamente delineata come un’area di sempre maggior interesse per il medico veterinario, chiamato ora – vista la crescita della popolazione di cani e gatti anziani – a monitorare e gestire quella costellazione di situazioni cliniche che colpiscono gli animali in tarda età.” La prefazione è dello stesso Johnny Hoskins che, dopo la prima fortunata edizione del 1995, ripropone una versione completamente aggiornata del suo “Geriatrics & Gerontology”, ora suddiviso in 23 capitoli, in ognuno dei quali specialisti di settore trattano approfonditamente un argomento specifico: dal cancro, alla farmacologia applicata al soggetto anziano, alla gestione dietetica della tarda età, alle problematiche anestesiologiche. Fino alla disamina di tutte le condizioni cliniche più frequenti che colpiscono i singoli apparati, dato che “ raramente l’animale anziano ha una singola malattia: piuttosto, è affetto da una combinazione di patologie a carico di più organi, con vari livelli di disfunzione.”
Tra gli organi più colpiti dall’invecchiamento, figura sicuramente il cervello, al cui declino età-correlato è dedicato il “capitolo 4”. A firmarlo sono due noti studiosi di “invecchiamento cerebrale”: il comportamentalista canadese Gary Landsberg ed Elizabeth Head, ricercatrice dell’”Institute for Brain Aging and Dementia” dell’Università della California. Dopo l’individuazione clinica dei disordini comportamentali e cognitivi correlati all’invecchiamento cerebrale, gli autori si soffermano sulle modifiche neurodegenerative che a tali disturbi si associano: dall’accumulo diffuso di proteina beta-amiloide, alle alterazioni dei diversi sistemi neurotrasmettitoriali, alla diminuita neuroplasticità, all’aumentata produzione di radicali liberi, particolarmente dannosi per le membrane neuronali. “Oggi- continuano gli autori – abbiamo a disposizione molte terapie mediche per combattere questi disordini…Tra i più recenti…l’estratto di Ginkgo, dimostratosi efficace nel ritardare la progressione e migliorare i sintomi connessi alla demenza senile…ed anche nutraceutici contenenti fosfatidilserina, che può essere efficace nel migliorare i deficit mnemonici età-correlati…”
Non cè dubbio: il manuale rappresenta una fonte davvero insostituibile di informazioni, puntuali ed aggiornate, sulle multiformi necessità dell’animale anziano, considerando le quali il medico veterinario è chiamato ad impostare un programma globale di “senior care”: quel programma, cioè, finalizzato a:” ottimizzare la qualità di vita dell’anziano, attraverso il sapiente utilizzo di strategie preventive, opportunamente combinate con i più adatti ausili diagnostici e le più innovative terapie disponibili.”