Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Google per la Scienza

Si chiama “Google Scholar” il nuovo software lanciato da uno dei più famosi motori di ricerca web – Google – per permettere a studiosi e ricercatori di passare in rassegna articoli, tesi, libri, preprint e rapporti tecnici riguardanti specifiche aree scientifiche. Non solo, ma, da ora in poi, il “nuovo Google” consentirà l’accesso alle versioni consultabili gratuitamente del materiale scientifico, comprese quelle che si trovano in siti web privati!
Google per la Scienza

Quante volte, effettuando una ricerca in Internet, ci è capitato di perderci nell’indistinto “mare magnum” dell’informazione elettronica e di ritrovarci incapaci di discernere i siti scientificamente più attendibili o, ancor peggio, di poter usufruire dei riferimenti più utili per impossibilità di accesso alle riviste di settore e mancanza di percorsi alternativi? Sicuramente, la risposta è: tante!A rimediare a questa frustrante situazione, arriva ora “Google Scholar”: un software che, pur basandosi su principi simili a quelli della ricerca sul web del classico Google, riesce, diversamente da questo, ad ordinare le referenze su un determinato argomento – il cosiddetto “ranking” – in base alla loro importanza ed autorevolezza scientifica. “Per questo – spiega Sergey Brin, uno dei fondatori di Google – ci siamo basati non solo sul numero, ma anche sulla qualità dei link o delle citazioni…Un collegamento alla rivista “Nature” fornirà un punteggio maggiore rispetto ad uno con la mia home page personale.”
In pratica, digitando l’argomento prescelto nella stringa di ricerca di http://scholar.google.com/ , comparirà un elenco di risultati, in cima al quale non ci saranno più casuali siti web, bensì i principali articoli pubblicati sull’argomento selezionato.Altra cosa eccezionale di “Google Scholar” è la possibilità di accedere agli articoli per esteso, anche quando le riviste in cui sono pubblicati danno accesso solo all’abstract. In che modo? “Ogni articolo che compare nella lista – continua a spiegare Brin – è “linkato” a tutte le possibili versioni liberamente accessibili, compresa quella eventualmente presente nel sito dell’Autore stesso.”
Non ci resta altro da fare: aggiungere rapidamente “Google Scholar” nella lista dei nostri indirizzi web preferiti!