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Il Ginkgo migliora la memoria

Il fascicolo di novembre 2003 della rivista di Neuroscienze “Experimental Neurology” pubblica le ricerche di un gruppo di neurologi dell’Università di Portland (Oregon, USA), che, per ben sei mesi, hanno somministrato Ginkgo biloba a topi transgenici, presi come modello di demenza senile di tipo Alzheimer. I risultati? La scomparsa dei deficit mnemonici spaziali.
Il Ginkgo migliora la memoria

Il cosiddetto “modello murino per l’Alzheimer” è stato messo a punto nel lontano 1996, come topo transgenico in grado, già dall’età di 9-10 mesi, di manifestare sia le alterazioni comportamentali – in particolare deficit di memoria e di apprendimento – che caratterizzano la demenza senile di tipo Alzheimer, sia quei depositi cerebrali di proteina b-amiloide, oggi unanimemente riconosciuti patognomonici di neurodegenerazione senile. Ebbene, è proprio sui disturbi cognitivo-mnemonici di questo modello che un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Neuroscienze Comportamentali dell’Università di Portland ha dimostrato gli effetti positivi della somministrazione a lungo termine dell’estratto di Ginkgo biloba.“Il nostro scopo – scrivono i ricercatori – era quello di saggiare la capacità del Ginkgo di contrastare le alterazioni comportamentali età-correlate che comparivano in questo modello. Ed è con tale intento che abbiamo somministrato per via orale Ginkgo biloba (70 mg/kg/die) a 16 femmine di topo transgenico, a partire dagli otto mesi di età e per un periodo di sei mesi.”
Alla fine del trattamento, i topi sono stati sottoposti a test (es. ritrovare la vaschetta dell’acqua in un labirinto), specificatamente mirati a valutarne capacità di apprendimento e di memoria spaziale. “I topi transgenici non trattati – si afferma nei risultati – dimostravano evidenti disturbi, mentre quelli trattati con estratto di Ginkgo esibivano una corretta performance mnemonica spaziale.”
Per concludere: “Questi dati indicano che la somministrazione cronica di Ginkgo biloba ha le potenzialità per bloccare quel declino età-dipendente della ricognizione spaziale, caratteristico del modello murino di demenza di tipo Alzheimer”. Evidenze importanti, dunque, che vanno ad aggiungersi alle ormai numerose conferme dell’efficacia neuroprotettiva di questa fitomedicina. Rallentando la progressione e migliorando/prevenendo i sintomi della demenza età-dipendente, il Ginkgo biloba si va sempre più delineando come vera e propria “cura nutrizionale per la memoria”.