Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

BJD: conferenza mondiale a Ottawa

Dal 26 al 28 ottobre 2005, la capitale del Canada ha ospitato la conferenza mondiale della BJD (Bone and Joint Decade) 2000-2010: quell’iniziativa internazionale lanciata dall’OMS, con il patrocinio dell’ONU e del Vaticano, per migliorare la qualità di vita dei 400 milioni di pazienti affetti nel mondo da disordini muscolo-scheletrici. “Rock this joint 2005” è stato lo slogan del congresso: “fai tremare le articolazioni”, conoscendone i rischi di malattia e mettendo in atto opportune strategie di terapia.
BJD: conferenza mondiale a Ottawa

Tra il pullulare di iniziative siglate BJD che, a partire dal 2000, hanno coinvolto 37 nazioni, Italia compresa, nell’intento di “suscitare una miglior conoscenza e consapevolezza di malattie croniche (artrosi, artriti, osteoporosi) ad alto potenziale di disabilità ed handicap”, c’è anche questa “world network conference” canadese. Un incontro a largo spettro tra ricercatori e studiosi del settore, rappresentanti delle principali società mondiali di Reumatologia ed associazioni di pazienti.
Il motivo? “Le malattie muscoloscheletriche – sostengono gli organizzatori della conferenza – sono al vertice delle cause di disabilità a lungo termine nell’uomo, rappresentando il 39% della spesa sanitaria sostenuta per le malattie croniche, dopo quella relativa alle malattie del sistema nervoso, alle patologie psichiatriche e a quelle dell’apparato cardiocircolatorio e respiratorio.”
Che fare, dunque? La conferenza si è concentrata su quattro strade da percorrere per migliorare sensibilmente le prospettive di vita di questi pazienti:
1) individuare i fattori di rischio e le strategie di prevenzione e cura delle fratture prossimali del femore (“hip hip hurrà” da hip = anca è stato il grido di benvenuto con cui il Presidente della “Canadian Orthopaedic Foundation” ha accolto i partecipanti);
2) saper gestire il dolore muscoloscheletrico cronico;
3) tracciare precise linee guida di educazione sanitaria, che coinvolgano pazienti e personale sanitario;
4) attuare strategie per la prevenzione dei danni conseguenti ad incidenti stradali.
“Solo potenziando ricerca e confronto costante tra tutti i soggetti coinvolti – hanno ribadito gli organizzatori – si alimenta la speranza di veder migliorate non solo la qualità delle cure sanitarie erogate, ma anche le possibilità di prevenzione, nonché di possibile reintegro di questi malati in una normale vita di relazione.”

Per maggiori informazioni sull’iniziativa: http://www.boneandjointdecade.org/