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Mastocita: un tuttofare immunologico

Il numero di febbraio 2005 di “Nature Immunology” pubblica l’ultima review di Stephen J Galli, patologo americano (Stanford University, California) considerato lo studioso storico dei mastociti, avendone definito struttura e funzione in più di 170 lavori pubblicati dagli anni Ottanta ai giorni nostri. Con quest’ultima review, Galli decreta lo straordinario ruolo di queste cellule, coordinatrici non solo dell’immunità naurale, ma anche delle risposte immunologiche acquisite a significato difensivo ed omeostatico.
Mastocita: un tuttofare immunologico

“I mastociti sono a tal punto riconosciuti come gli elementi chiave nei disordini allergici e, più in generale, nelle risposte immunitarie IgE-mediate che è difficile pensarli in un contesto diverso… Ma, oggi, sappiamo ormai con certezza che i mastociti non solo sono direttamente attivati da patogeni di varia natura, ma sono in grado di condizionare sviluppo, intensità e durata delle risposte immunologiche adattative.”
In poche righe d’introduzione, Stephen Galli sintetizza il profilo biologico davvero unico di queste cellule che, nel tempo, hanno sempre più marcatamente acquisito le fattezze di “sentinelle naturali” dell’organismo: capaci, cioè, di adattare la propria funzionalità alle esigenze di difesa e di controllo omeostatico.
Il meccanismo che Galli descrive è sempre lo stesso: l’attivazione dei mastociti da parte di un incredibile ventaglio di stimoli agonisti (dai batteri, virus e parassiti, agli stimoli immunologici e neurogenici) e la degranulazione di un “panel” di mediatori (es. citochine, chemochine, fattori di crescita, neurotrofine, radicali liberi, etc.) che vanno ad influenzare le principali vie di risposta immunologica, sia naturale che acquisita.
È, infatti, attraverso tali mediatori che i mastociti sono in grado di controllare i meccanismi chiave dell’adattatività immunologica di un organismo: 1) presentazione dell’antigene ai linfociti T; 2) regolazione della funzionalità di altre cellule – quelle dendritiche, in particolare – che, assieme ai mastociti, sono indispensabili alla processazione antigenica; 3) modulazione della risposta linfocitaria, in termini di attivazione dei linfociti T e, soprattutto, di induzione di quelle sottopopolazioni linfocitarie, primariamente deputate alla difesa immunitaria acquisita.Altrettanto incisiva la conclusione dell’articolo: “Attraverso il rilascio di mediatori biologicamente attivi – scrive Galli – in risposta a patogeni o stimoli di altra natura, i mastociti non solo influenzano le risposte immunitarie naturali, ma condizionano maturazione e funzione delle cellule linfocitarie. Così facendo, si caricano di straordinarie potenzialità immunoregolatorie.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it