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Ortopedia all’Alpe Adria

“Patologie scheletriche d’accrescimento nel cane giovane: risvolti clinici, diagnosi ed approccio terapeutico” è stato il titolo del quarto convegno internazionale “Alpe Adria”, organizzato domenica 30 ottobre 2005 presso il palazzo delle Professioni di Udine dall’Ordine provinciale dei Medici Veterinari. Un italiano – Massimo Olivieri (foto) – e due stranieri – Bojan Zorko ed Alton Klemens – hanno descritto le più frequenti patologie di spalla, gomito, anca e ginocchio che interessano il cane in giovane età. A completare il programma della giornata, la presentazione degli effetti ottenuti con il noto condroprotettore orale Condrostress® SUPRA su specifici marker sinoviali di degenerazione, infiammazione ed ossidazione in cani sottoposti a ricostruzione chirurgica del legamento crociato anteriore (LCA).
Ortopedia all’Alpe Adria

L’incontro di aggiornamento è iniziato dalla spalla. Massimo Olivieri – libero professionista di Samarate (VA) e da tempo impegnato nello studio artroscopico delle principali artropatie del cane – ha presentato svariati quadri clinici a carico di questo distretto articolare: dall’osteocondrosi dissecante (OCD), all’instabilità, alle lesioni del tendine del bicipite brachiale, alla mancata unione del nucleo di ossificazione caudale della glena. A seguire, la displasia del gomito, analizzata da Olivieri nelle diverse estrinsecazioni clinico-radiografiche di UAP, FCP, INC ed OCD. Relazione specifica anche per anca e ginocchio che l’esperto ortopedico ha trattato a partire dalla patogenesi e dai segni clinici – diversi a seconda dell’età dell’animale – per arrivare alla valutazione ortopedica, radiografica e, in particolar modo, artroscopica.
Olivieri ha rassegnato affascinanti immagini artroscopiche di condrodegenerazione e sinovite reattiva, “caratteristiche – ha tenuto a precisare – di quell’artrosi secondaria che costantemente accompagna le diverse artropatie dello sviluppo e che danneggia tutti i tessuti del microambiente articolare.”
Le relazioni pomeridiane sono state precedute da un breve intervento di Alda Miolo del CeDIS di Innovet che ha presentato i risultati dello studio clinico sull’utilizzo di un nutraceutico a base di condroitin solfato, glucosamina e bioflavonoidi in cani sottoposti a ricostruzione chirurgica di LCA e valutati con tecnica di spettroscopia di risonanza magnetica protonica (1H-NMR).
“La rottura del legamento – ha precisato la relatrice introducendo la studio di Antonio Crovace e Luca Lacitignola della sezione di Chirurgia Veterinaria del DETO (Dipartimento dell’Emergenza e dei Trapianti di Organi) dell’Università di Bari – è un modello altamente validato di artrosi secondaria, sia perché la rottura è fattore inevitabile e precoce di degenerazione articolare, sia perché, conoscendo cause e tempi, si arriva ad un’elevata standardizzazione del quadro artrosico stesso.” Significativi i risultati ottenuti sui 10 cani di taglia grande/gigante inclusi nello studio. “L’analisi spettrometrica del liquido sinoviale – ha spiegato Miolo – prelevato per artrocentesi alla visita iniziale e dopo 60 e 90 giorni dall’inizio dello studio ha chiaramente evidenziato che nei trattati con il nutraceutico a valenza condroprotettiva ed antiossidante si riequilibrano quei metaboliti (lattato, glucosio, N-acetile, alanina) di natura degenerativa, infiammatoria ed ossidativa che contraddistinguono il sopraggiungere del processo artrosico.”