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Quercetina: nuove evidenze nell’artrosi

Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania dimostra che la quercetina - contenuta in elevate quantità nell’estratto di Capparis spinosa (nome volgare: cappero) - contrasta efficacemente la produzione di sostanze ossidanti ed infiammatorie da parte di condrociti umani in coltura e ne accelera la sintesi delle macromolecole di matrice. L’evidenza sperimentale conferma, dunque, nell’uomo l’attività condroprotettiva, antiossidante ed antinfiammatoria di questo flavonoide, già dimostrata nel cane.
Quercetina: nuove evidenze nell’artrosi

“L’artrosi è caratterizzata dalla simultanea presenza di meccanismi degenerativi, infiammatori ed ossidativi, che, nel loro insieme, causano uno squilibrio metabolico tra processi sintetici/riparativi da una parte e distruttivi dall’altra, a favore di questi ultimi.”
Così, nell’articolo di imminente pubblicazione su “Life Sciences”, Francesco Bonina e coll. dell’Università di Catania tracciano il profilo patogenetico dell’artrosi, a giustificare i presupposti delle loro ricerche: valutare gli effetti condroprotettori, antiossidanti ed antinfiammatori delle sostanze – quercetina, in particolare – contenute nell’estratto di una pianta comune nel bacino del Mediterraneo: il cappero.
“Siamo partiti – scrivono i ricercatori nei “Materiali e Metodi” dell’articolo – da colture di condrociti ottenuti dal collo del femore di pazienti sottoposti a chirurgia protesica e, per simulare l’ambiente artrosico, li abbiamo incubati con una potente citochina pro-infiammatoria (IL-1) …Successivamente, abbiamo analizzato gli effetti dell’estratto di cappero e di un FANS come l’indometacina sul rilascio nel supernatante di un panel di marker artrosici, indicativi sia di degenerazione (glicosaminoglicani, GAG) che di ossidazione (specie reattive dell’ossigeno, ROS) e di infiammazione (ossido nitroso, NO e prostaglandine, PGE2).”
I risultati non lasciano dubbi. “L’estratto di cappero si dimostra assai più efficace dell’indometacina nell’inibire, in maniera dose-dipendente, la produzione di ROS, NO e PGE2 ed aumentare la sintesi dei GAG.” “Tali effetti – continuano i ricercatori nella discussione – si devono principalmente al contenuto in bioflavonoidi del cappero, stante la ben nota azione citoprotettiva ed antiossidante della quercetina.”
Le ricerche di Bonina confermano, dunque, quanto già era stato evidenziato nelle colture di condrociti di cane. Non solo, ma, per usare le parole degli stessi sperimentatori “aprono la strada a nuove strategie terapeutiche per l’artrosi basate su sostanze, come la quercetina, efficaci su più meccanismi scatenanti il danno articolare, prive di tossicità e di effetti collaterali.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it