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Senilife®: all’ESVCE i dati di efficacia

Dal 5 al 9 ottobre 2005, ZooPsy – l’associazione dei veterinari comportamentalisti francesi – ha organizzato a Marsiglia un triplice evento: l’annuale congresso associativo e due meeting, rispettivamente dell’ECVBM (European College of Veterinary Behavioural Medicine) e dell’ESVCE (European Society of Veterinary Clinical Ethology). Ed è proprio in quest’ultimo che è stato presentato lo studio clinico multicentrico che ha consentito di evidenziare i positivi effetti del nutraceutico neuroprotettivo Senilife® sui segni clinici di invecchiamento cerebrale patologico nel cane.
Senilife®: all’ESVCE i dati di efficacia

A parlare è stata Francesca Cena del CeDIS di Innovet che, domenica 9 ottobre 2005, ha presentato al meeting ESVCE di Marsiglia lo studio multicentrico pilota condotto da nove comportamentalisti italiani (Monica Antoni, Raimondo Colangeli, Franco Fassola, Sabrina Giussani, Lorella Notari, Maria Cristina Osella, Gaspare Petrantoni, Elena Severi e Corrado Sgarbi) con un obiettivo ben preciso: valutare gli effetti del nutraceutico neuroprotettivo Senilife®, somministrato per 90 giorni (2 cps/die/10 Kg p.c.) a 45 cani di età superiore ai 7 anni, esenti da malattie organiche e portatori di segni clinici di invecchiamento cerebrale ascritti alle seguenti categorie comportamentali: interazioni sociali, disorientamento, ciclo sonno/veglia, abitudini eliminatorie, attività generale. “Tutti i cani inclusi nello studio – ha spiegato la Cena – manifestavano, minimo da un mese, almeno un segno nella categoria “interazioni sociali” ed almeno un segno in una delle altre 4 categorie comportamentali inserite in un apposito questionario, dove ogni categoria veniva descritta da un numero di segni compreso tra 4 e 13…Alla visita iniziale, a ciascun segno veniva attribuito un punteggio di frequenza ed ogni segno che risultava alterato veniva rivalutato dopo i 90 giorni di trattamento e classificato, in base all’evoluzione, in termini di: migliorato, invariato o peggiorato.”
E i risultati? “Dopo 90 giorni di terapia – ha affermato la relatrice – il 66% dei trentadue pazienti che avevano completato lo studio rientrava nel gruppo dei “rispondenti”, dei soggetti, cioè, che avevano presentato più del 50% dei loro segni comportamentali migliorati…In quanto alla valutazione specifica dei segni, i miglioramenti maggiori si manifestavano in quelli appartenenti alle categorie disorientamento e attività generale (65%), seguiti da quelli delle categorie ciclo sonno/veglia (63%), abitudini eliminatorie (44%) e interazioni sociali (42%).” Assai interessante anche la diversa evoluzione dei segni clinici a seconda dell’età degli animali. “Nei cani con meno di 10 anni – ha detto la Cena – si notava un miglioramento del 72%, a fronte di un 44% riscontrato nei cani di età superiore ai 10 anni.”
Si tratta di risultati importanti che non solo comprovano le attività neuroprotettive di fosfatidilserina e Ginkgo biloba contenute nel nutraceutico in studio ma che, soprattutto, ne avvalorano l’efficacia nel rallentare la progressione dei segni cognitivi e comportamentali correlati all’età e, dunque, nel migliorare il quadro cognitivo-comportamentale dei pazienti geriatrici.
Abstract congressuale disponibile su richiesta a cedis@innovet.it