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Stafilococco: più sei atopico, più aderisce

Un gruppo di clinici veterinari dell’Università di Glasgow (Scozia) dimostra che ben quattro ceppi di Staphyloccus intermedius – vale a dire il più comune batterio patogeno della cute del cane – aderiscono maggiormente ai corneociti dell’animale atopico rispetto a quelli del sano. Evidenza davvero importante se si pensa che l’aderenza è presupposto fondamentale per la successiva colonizzazione ed invasione batterica. Ed anche un motivo in più per recuperare e rafforzare con tutti i mezzi possibili l’integrità strutturale e funzionale della barriera protettiva epidermica.
Stafilococco: più sei atopico, più aderisce

Le ricerche del Dipartimento di Studi Clinici Veterinari dell’Università di Glasgow sono state condotte su corneociti raccolti da venti cani – dieci atopici e dieci sani – ed incubati con quattro differenti ceppi di Stafilococco. L’obiettivo? Confrontare il grado di aderenza di questo noto patogeno della cute del cane nell’animale atopico rispetto al sano.
“I risultati – scrivono i ricercatori scozzesi nell’articolo pubblicato sull’ultimo fascicolo di “Research in Veterinary Science” – non lasciano dubbi. Lo Staphylococcus intermedius, indipendentemente dal ceppo utilizzato, aderisce preferenzialmente sulla cute atopica…E ciò conferma che il fattore “aderenza” riveste un ruolo chiave nell’alta incidenza con cui, in corso di atopia, compaiono le infezioni batteriche.”
Importanti le implicazioni clinico-pratiche di questi risultati. Prima tra tutte, la necessità di tenere sempre in debita considerazione tutte quelle misure che, attraverso la ricostruzione di una corretta barriera epidermica, diminuiscano il rischio di penetrazione batterica e, dunque, di infezione. Basti pensare, ad esempio, a quelle sostanze che favoriscono la convergenza dei cheratinociti (es. acido traumatico), o a quelle che integrano la componente sfingolipidica di barriera (es. ceramidi), oppure a quelle, come gli estratti di Echinacea, che agiscono diminuendo la patogenicità stessa della flora microbica.

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it