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Dermatologia felina all’AivpaFe

“Diagnosi e terapia dermatologica felina: vecchie conferme e nuove acquisizioni” è il titolo della giornata di studio dell’AIVPAFE (Associazione Italiana Veterinari Patologia Felina) che si è tenuta il 19 novembre 2006 presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Messina. I due relatori - Ersilia Pappalardo e Francesco Albanese – hanno parlato di dermatofitosi, acariasi, prurito facciale, malattie autoimmuni e complesso del granuloma eosinofilico (CGE). Tra i trattamenti più efficaci da mettere in atto per quest’ultimo, i due dermatologi hanno parlato anche di Palmidrol.
Dermatologia felina all’AivpaFe

Si sta facendo davvero corposo il “citation index” di Palmidrol, ovverossia l’elenco di autorevoli citazioni che annoverano questa aliamide nella lista di approcci efficaci al CGE del gatto. Solo per fare qualche esempio, Didier Carlotti lo menziona alla NAVC (North American Veterinary Conference) nel 2003 e, più di recente, riviste internazionali referate (Veterinary Clinics of North America, ad esempio) lo citano nel panel di terapie da prendere in considerazione per la cura di questa difficile dermatopatia felina.
Arriva ora anche la giornata di studio AIVPAFE di Dermatologia felina ad ufficializzare l’ingresso del Palmidrol nella lista di terapie efficaci per le allergie del gatto. L’incontro, condotto da Francesco Albanese ed Ersilia Pappalardo, è stata proficua occasione per parlare delle più frequenti malattie dermatologiche che colpiscono la specie felina: dalle dermatofitosi, alle malattie autoimmuni (es. pemfigo foliaceo), alle malattie dermatologiche da acari; fino alla diagnosi differenziale delle moteplici malattie pruriginose, fatta in base ad un algoritmo ad esclusione, tale da condurre, per stadi successivi, al più corretto inquadramento eziologico della patologia in atto.
Spazio tutto speciale riservato al complesso del granuloma eosinofilico (CGE), cui i relatori attribuiscono un’eziologia composita, fatta di ipersensibilità combinata ad alterazioni genetiche (a carico, ad esempio, della struttura degli eosinofili) e fattori scatenanti (es. punture di artropodi). Altrettanto variegata la lista dei possibili trattamenti, in cui le opzioni di prima scelta, rappresentate dai corticosteroidi, “andrebbero correttamente sospese dopo la remissione dei sintomi”. Per il controllo del CGE, i relatori parlano di Palmidrol che “al dosaggio di 10 mg/kg per un mese ha consentito di migliorare segni clinici e lesioni cutanee in gatti affetti da granuloma eosinofilico.” Il riferimento è chiaro. Si tratta dello studio pilota di Scarampella et al. [NdR Scarampella F et al, Clinical and histological evaluation of an analogue of palmitoylethanolamide, PLR 120 (comicronized Palmidrol INN) in cats with eosinophilic granuloma and eosinophilic plaque: a pilot study, Vet Derm 2001, 12(1): 29-39] che, in questi anni, non ha fatto altro che ricevere continue conferme cliniche sull’efficacia del Palmidrol nelle malattie allergiche del gatto.