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FLUTD alla WSAVA

Tra i “topics” affrontati al recente congresso della WSAVA (World Small Animal Veterinary Association), svoltosi a Praga dall’11 al 14 ottobre 2006, figurano le malattie delle basse vie urinarie del gatto, anche note con l’acronimo FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease). Andrew Sparkes ne ha delineato il complesso e variegato profilo eziologico, soffermandosi in particolare sulla cistite idiopatica del gatto e sul suo management d’elezione, fatto di accorgimenti dietetici ed ambientali, ma anche di GAG (glucosamina), particolarmente efficaci nel controllo di casi recidivanti e refrattari.
FLUTD alla WSAVA

Il nome di Andrew Sparkes è assai noto nel mondo della Medicina Felina. Direttore del “Feline Unit Center for Small Animal Studies” dell’”Animal Health Trust” di New Market (Suffolk, UK), nonché attuale capo del “Feline Advisory Bureau” ed editor-in-chief della rivista “Journal of Feline Medicine and Surgery”, Sparkes ha partecipato al mondiale WSAVA con una “lecture” sulle FLUTD, ovverossia sulle malattie delle vie urinarie distali nel gatto.
“Nonostante i gatti colpiti da FLUTD tendano a presentare tutti la stessa gamma di segni clinici – dalla disuria, pollachiuria, ematuria alla minzione inappropriata ed alle alterazioni comportamentali – , le cause che scatenano le malattie su base infiammatoria delle vie urinarie distali sono alquanto eterogenee: dai calcoli, ai tappi uretrali, alle stenosi, alle neoplasie, ai batteri…Nel gatto la diagnosi di cistite idiopatica o interstiziale ricorre, comunque, nel 50-70% dei casi.”
Sparkes si concentra, allora, su questa forma di cistite, sottolinenandone la caratteristica tendenza a recidive e ricorrenze e dando indicazioni di una possibile efficace gestione terapeutica. “Oltre alle modifiche della dieta (es. cibi umidi ed aumentata assunzione di acqua) e ad interventi su fattori ambientali potenzialmente stressogeni, per il trattamento di questa malattia vengono anche diffusamente raccomandati gli integratori a base di GAG (glicosaminoglicani)…L’esperienza clinica con glucosamina, in particolare, può oggi contare su due studi controllati a lungo termine. In entrambi, sono stati identificati soggetti che rispondevano assai significativamente alla somministrazione di questo “GAG-replacer” e che, addirittura, andavano incontro a recidiva dei segni clinici, non appena la terapia veniva cessata.”