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La doppia faccia dell’artrosi

Chirurghi della Facoltà di Medicina Veterinaria di Tokyo (Giappone) confrontano il liquido sinoviale di cani con artrosi secondaria a rottura spontanea del legamento crociato craniale (LCC) con quello di animali sani. Risultato: nei cani artrosici aumentano marker sia di degenerazione che di infiammazione. A ribadire la presenza di una doppia natura dell’artrosi e, dunque, la necessità di attuare trattamenti combinati, volti a controllare contemporaneamente condrodegenerazione e sinovite.
La doppia faccia dell’artrosi

Il fascicolo di giugno 2006 di “Veterinary Surgery” pubblica i risultati delle ricerche di questo gruppo di chirurghi giapponesi, già noti per aver studiato in dettaglio il legame esistente tra displasia dell’anca ed artrosi (Am J Vet Res, 66(12): 2028-33).
Nel mirino delle loro ricerche si colloca, ora, una delle forme più comuni di artrosi nel cane adulto/anziano: quella secondaria alla rottura spontanea di LCC. “Abbiamo prelevato – si legge nella sezione “Materiali e Metodi” dell’articolo – il liquido sinoviale dal ginocchio di 23 cani con rottura del crociato e da quello di di 21 Beagle con articolazione normale ed abbiamo confrontato i valori di diversi indicatori: sia di natura degenerativa (metalloproteasi MMP-3 e glicosaminoglicani), sia dichiaratamente infiammatori come le citochine IL-1, IL-6 e TNF.”
“Dal confronto tra i valori dei due gruppi – continuano a spiegare i chirurghi – risultava che tutti i marker indagati erano assai più elevati nei soggetti portatori di artrosi secondaria a rottura spontanea del legamento crociato rispetto ai cani con ginocchio sano…A suggerire che, in corso di artrosi, l’infiammazione sinoviale è presente ed è strettamente associata alla deplezione di proteoglicani cartilaginei, in una parola alla condrodegenerazione.”
Sono gli stessi ricercatori a puntualizzare gli importanti risvolti applicativi che derivano da tali ricerche:”Nel management dell’artrosi che inevitabilmente accompagna la rottura di LCC vale un trattamento che, oltre a contrastare la lisi progressiva della matrice cartilaginea, diminuisca contestualmente l’infiammazione sinoviale che, non controllata, è in grado di peggiorarla drasticamente.”