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Resveratrolo: dall’uva una cura per l’Alzheimer

La notizia è stata rilasciata dalla Federazione Americana delle Società di Biologia Sperimentale (FASEB). Psichiatri della “Mount Sinai School of Medicine” di New York hanno dimostrato che la somministrazione prolungata di vino rosso a topi geneticamente predisposti alla malattia di Alzheimer ha benefici effetti non solo sulle performance mnemoniche e cognitive degli animali, ma anche sui livelli di beta-amiloide. Perché? Il maggior responsabile sembra sia proprio il reseveratrolo, componente naturale dell’uva rossa, dalle importanti proprietà antiossidanti e neuroprotettive.
Resveratrolo: dall’uva una cura per l’Alzheimer

Il resveratrolo ha sempre più le fattezze di vero e proprio ingrediente “magico” del vino rosso. Precedenti esperimenti gli avevano conferito poteri di “allunga-vita” a topi ed altri animali di laboratorio. Ora, questi ultimi esperimenti ne tratteggiano le interessanti potenzialità di molecola anti-Alzheimer, capace di migliorare memoria e performance cognitivo-spaziale, e di ridurre la deposizione di una delle molecole che si accumula in modo abnorme nei soggetti affetti da questo tipo di neurodegenerazione: la proteina beta-amiloide.
“Abbiamo suddiviso i topi – si legge nel lancio della notizia da parte di “The Faseb Journal” – in tre gruppi: il primo assumeva acqua addizionata di vino rosso; il secondo acqua contenente etanolo non proveniente da vino rosso; ed, infine, il terzo beveva solo acqua… Dopo sette mesi, tutti i topi sono stati sottoposti a test (es. ritrovare la vaschetta dell’acqua in un labirinto), specificatamente mirati a valutarne capacità di apprendimento e di memoria spaziale…Ebbene, i topi che avevavno bevuto vino rosso avevano performance cognitivo-mnemoniche migliori rispetto a quelle degli altri due gruppi.”
E la beta-amiloide? “Erano sempre i topi del primo gruppo che presentavano i livelli più bassi di questa proteina, marker indiscusso di neurodegenerazione di tipo Alzheimer.”
E sono i ricercatori stessi che, per spiegare tali effetti, chiamano in causa il resveratrolo: un polifenolo, naturale costituente di uva e vino rosso, che vanta oggi una corposa serie di evidenze scientifiche sulle sue capacità antiossidanti e neuroprotettive.
Del resto, la Medicina Veterinaria ha già oggi la possibilità di sperimentare i benefici effetti del resveratrolo che – in sinergia con altre sostanze spiccatamente neuroprotettive come fosfatidilserina e Ginkgo biloba – può essere somministrato come nutraceutico neuroprotettivo, utile per prevenire e/o curare i disordini cognitivi e comportamentali età-correlati del cane e del gatto.