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Australia: cresce la demenza senile di cani e gatti

L’affermazione è stata fatta da Matthew Miles, direttore dell’”Australian Small Animal Veterinary Association” (ASAVA), durante il 32mo congresso della WSAVA, svoltosi a Sidney dal 19 al 23 agosto 2007.
Australia: cresce la demenza senile di cani e gatti

“Secondo un trend ormai generalizzato, anche la popolazione australiana sta invecchiando e, con essa, gli animali da compagnia; cani e gatti, in particolare, che, grazie alle cure mediche, alla miglior alimentazione ed alla più elevata qualità di vita, possono vivere fino al 10% in più di quanto avveniva alcuni decenni fa.”
Così si è espresso Matthew Miles alla WSAVA 2007, rilasciando dichiarazioni che sono state poi riportate sui giornali locali, e successivamente riprese dalla stampa italiana.
“Invecchiando – ha proseguito Miles – cani e gatti sono, al pari dell’uomo, esposti al rischio di disfunzione cognitiva. Una malattia, questa, che oggi sappiamo condividere molte caratteristiche neurodegenerative – il deposito di placche beta-amiloidi, ad esempio – con la demenza senile dei pazienti umani affetti da Alzheimer. Nei piccoli animali, questa disfunzione si accompagna ad un ricco corredo di sintomi premonitori: disordini del ritmo sonno/veglia, perdita di memoria, disturbi di eliminazione, vocalizzazioni inappropriate.”
Miles, infine, si augura che i progressi della tecnologia usata per diagnosticare la demenza negli umani possano, a breve, essere disponibili su vasta scala anche per gli animali da compagnia. La posta in gioco è sicuramente alta. Ed è quella di garantire a cani e gatti un “invecchiamento di successo”, grazie a metodi di indagine indispensabili a prevenire e/o diagnosticare precocemente quei disordini cognitivi e comportamentali che, ora lo si sa, li affliggono assai di frequente.

Leggi l’articolo di “La Stampa”
http://www.lastampa.it/lazampa/girata.asp?ID_blog=164&ID_art…

Leggi l’articolo di “The Sydney Morning Herald”
http://www.smh.com.au/news/science/now-pets-are-losing-the-p…