Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Le FLUTD secondo Gunn-Moore

Segni clinici, meccanismi e rimedi per le malattie delle basse vie urinarie del gatto (FLUTD). Danielle Gunn-Moore ne ha parlato a Genova alla ProPlan Cup 2008.
Le FLUTD secondo Gunn-Moore

Le FLUTD (Feline Lower Urinary Tract Disease) affliggono molti gatti in Gran Bretagna, causando loro considerevoli fastidi e generando una serie di sintomi, a volte intollerabili sia per l’animale che per il proprietario: dolore e difficoltà nella minzione, pollachiuria, ematuria, perdita delle corrette abitudini eliminatorie e, spesso, blocco totale dell’escrezione urinaria.
Danielle Gunn-Moore, direttore della Clinica Felina dell’Università di Edinburgo, ha iniziato così la spiegazione di queste malattie, assai frequenti nei felini domestici, ai partecipanti al seminario SCIVAC di Genova, svoltosi in concomitanza alla ProPlan Cup 2008.
Le FLUTD – ha spiegato la Gunn-Moore – sono scatenate da un’enorme ventaglio di cause che si modificano con l’età dell’animale. Nei gatti giovani, le cistiti sono prevalentemente idiopatiche, mentre i gatti anziani hanno molta più probabilità di sviluppare cistiti batteriche, urolitiasi o neoplasie.
Molto dettagliata anche la spiegazione dei meccanismi sottostanti alle FLUTD, con particolare enfasi al ruolo svolto dal mastocita nella genesi delle infiammazioni delle basse vie urinarie. L’analisi bioptica della parete vescicale prelevata da gatti malati rivela, infatti, non solo un aumento del numero delle fibre del dolore e dei relativi recettori, ma anche un gran numero di mastociti, suscettibili di essere attivati da numerosi stimoli (stress in primis), e di rilasciare per degranulazione un ricco corredo di mediatori direttamente implicati nella flogosi vescicale e nei segni e sintomi ad essa correlati.
Gunn-Moore si è infine concentrata sui protocolli di diagnosi e terapia. La chiave per il successo del trattamento è, infatti, la diagnosi corretta. Una volta identificata la causa, si può iniziare la terapia, che può essere chirurgica – per rimuovere, ad esempio, un’ostruzione uretrale di varia natura – o medica, come nel caso della cistite idiopatica.
Per quest’ultima, la Gunn-Moore ha illustrato un articolato protocollo di trattamento. Ridurre lo stress, innanzitutto, con opportuni accorgimenti ambientali; ma anche indurre la formazione di un’urina diluita, trattare lo spasmo uretrale, e ripristinare il difettoso strato uroteliale dei GAG (glicosaminoglicani).