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Cani più visitati dei gatti

È quello che risulta da un’indagine che l’APPA (American Pet Products Association) ha condotto nel 2008 tra proprietari di cani e gatti.
Cani più visitati dei gatti

Rispetto al biennio precedente, le visite veterinarie ai cani hanno avuto un incremento dell’8%, mentre quelle riservate ai gatti sono rimaste invariate. Questo è il dato che emerge da un’indagine conoscitiva condotta dall’APPA: la più importante associazione americana che si occupa di monitorare il mercato della Salute Animale.
A divulgare questi risultati è “DVM Newsmagazine”. Il noto giornale elettronico di informazione veterinaria fa da cassa di risonanza ad un trend che la stessa AVMA (American Veterinary Medical Association) aveva già segnalato via web, indicando che i gatti rappresentano solo il 33% della clientela annuale dei veterinari americani, e che il 36% dei felini domestici non varca mai la soglia di un ambulatorio veterinario nell’arco di un anno.
Dati allarmanti, dunque, le cui ragioni devono forse ricercarsi in molti dei luoghi comuni che ancora sono radicati intorno al gatto. La convinzione, ad esempio, che le cure necessarie per mantenere le sue proverbiali “nove vite” siano assolutamente limitate. Oppure ancora: l’indole indipendente ed asociale, che gli permette di “badare a sé stesso” e di stringere con il proprietario un legame meno stretto rispetto al cane; la limitata necessità di una medicina preventiva, specie per i gatti tenuti “indoor”; o la credenza che i felini siano meno predisposti alle malattie rispetto ai cani.
Il terreno, comunque, per invertire questa tendenza c’è, se, come risulta dalla stessa indagine dell’APPA, i proprietari tanto di gatti come di cani sono per la maggior parte disposti a spendere per il proprio animale da compagnia, investendo sempre di più non solo in visite veterinarie, ma anche in alimenti specifici e comfort di vario genere.
Probabilmente, è solo una questione di informazione ed educazione del proprietario. Informazione sugli enormi vantaggi che anche il gatto, al pari del cane, può trarre da una medicina, non solo curativa, ma anche preventiva. Ed educazione, in special modo mirata ad aumentare l’attenzione degli stessi proprietari verso quelle modifiche del comportamento o dello stile di vita che il gatto usa per segnalare eventuali stati di malattia, e che, il più tempestivamente possibile, vanno riferiti al veterinario di fiducia.

Leggi la notizia su DVM NewsMagazine
http://veterinarynews.dvm360.com/dvm/Weight+Center/APPA-surv…