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Fratture dell’arto pelvico: i consigli dell’esperto

Pianificare il trattamento delle fratture dell’arto pelvico non è cosa semplice. Da Nola (Napoli) Ulrike Matis (nella foto) fornisce utili indicazioni per scegliere le opzioni più efficaci e vantaggiose.
Fratture dell’arto pelvico: i consigli dell’esperto

È uno dei pionieri della Chirurgia ortopedica veterinaria, nonché una delle più importanti esperte in tecniche di fissazione interna. Ulrike Matis (Università di Monaco) ha accolto di buon grado l’invito della SITOV (Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Veterinaria), tenendo nel cuore della Campania (Nola, 24 giugno 2012) un seminario su come trattare correttamente le fratture dell’arto pelvico. Matis ha trattato, in particolare, le fratture del bacino, soffermandosi poi su fratture/lussazioni del femore prossimale e della diafisi femorale, piuttosto che di tarso, metatarso e falangi.
Fondamentale, ha sottolineato Ulrike Matis, eseguire una valutazione fisica completa, che analizzi la simmetria della pelvi, l’instabilità sacro-iliaca, il dolore alla palpazione o l’incapacità di mantenere la stazione. Essenziale anche considerare la presenza di segni neurologici, indicativi ad esempio di un coinvolgimento del nervo sciatico e femorale, o delle radici spinali dei nervi. La scelta della successiva opzione chirurgica, in alternativa all’adozione di semplici trattamenti conservativi (es. confinamento), dipende poi da più fattori, tra cui il danno a segmenti ossei destinati a sopportare il carico, la gravità di interessamento dello sciatico, il grado di restringimento del canale pelvico, e la presenza di fratture multiple, che obbligano a complessi interventi ricostruttivi, da adattarsi all’anatomia, definita “barocca”, della pelvi.
Seguito da una sessantina di partecipanti provenienti da tutte le provincie campane, il seminario SITOV ha visto poi la partecipazione di altri relatori: Gerardo Fatone (Università di Napoli), che ha spiegato i rimedi per le fratture lombo-sacrali; Antonio Ricco (Salerno) che ha parlato dell’approccio al paziente traumatizzato; ed infine Alda Miolo (CeDIS, Innovet) che ha avuto spazio per spiegare in assoluta anteprima i risultati di uno studio, condotto da Filippo Maria Martini (Università di Parma), in collaborazione con Antonio Crovace (Università di Bari), sugli effetti di riequilibrio metabolico, e di miglioramento dell’evoluzione della zoppia, ottenuti con l’associazione di Condrostress® e chirurgia riparativa (TPLO) in cani con artrosi secondaria a rottura del legamento crociato anteriore. Lo studio verrà ufficialmente presentato da Filippo Maria Martini al prossimo Europeo di Ortopedia Veterinaria, che si terrà a Bologna dal 12 al 15 settembre 2012 (programma in http://www.esvot.org ).

Consulta il programma dell’evento in: http://www.aivpa.it/sito/sezioni/attivita/attivita_calendari…