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Come aiutare il cervello dei cani anziani

Trattare i concomitanti disturbi medici, agire sull’ambiente, fornire supporti neuroprotettivi e farmacologici. Queste le strategie per aiutare cani e gatti con diagnosi di demenza senile.
Come aiutare il cervello dei cani anziani

È l’Università del North Carolina che, usando le pagine di “Clinician’s Brief”, rivista ufficiale dei medici veterinari nordamericani, spiega cosa fare in caso di demenza senile o disfunzione cognitiva: una forma di neurodegenerazione correlata all’età, che colpisce quasi il 30% dei cani anziani e il 70% di quelli geriatrici, generando gravi segni di disagio comportamentale, problemi di interazione con il proprietario e drastico peggioramento della qualità della vita. Il primo passo è un accurato screening sanitario. Sono molte, infatti, le potenziali condizioni mediche che causano alterazioni comportamentali perfettamente sovrapponibili a quelle legate ad una patologica degenerazione cerebrale: malattie endocrine, neurologiche e metaboliche, ipertensione, patologie a spiccata componente dolorosa come artrosi, neoplasie e prurito cronico, effetti avversi di farmaci. Una volta identificata la presenza di concomitanti situazioni patologiche, l’attenzione si deve poi concentrare sull’ambiente e sulle abitudini del nostro amico a quattro zampe. Sono ad esempio da favorire le attività diurne, utili a regolarizzare il ciclo sonno-veglia dell’animale. Molto importante anche lo spazio riservato al gioco e all’attività generale, con sistemi, i più svariati, per tenere “allenato” il cervello, controllare lo stress e promuovere nel complesso la salute cognitiva. Essenziale infine il supporto nutrizionale, l’utilizzo cioè di supplementi affiancati, quando serve, a farmaci specifici e scelti in base al potenziale neuroprotettivo dei principi funzionali che contengono. Vi si fa in particolare riferimento all’associazione di fosfatidilserina con anti-ossidanti certificati (es. Ginkgo biloba, resveratrolo, vitamina E), secondo una formulazione che ha già ottenuto ottimi risultati nel migliorare la performance mnemonica e cognitiva del cane anziano, sia sano che affetto da segni clinici di invecchiamento cerebrale patologico.

Gruen ME. Cognitive dysfunction. Clinician’s brief. December 2013, pp. 13-16 http://www.cliniciansbrief.com/sites/default/files/attachmen…