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Ortopedia tra scienza, cultura e gastronomia

A Lecce la settima edizione di Orthofun, iniziativa SIOVET di scienza, cultura e gastronomia. Un successo: per spessore scientifico del relatore internazionale e fascino del barocco leccese.
Ortopedia tra scienza, cultura e gastronomia

Orthofun, iniziativa di aggiornamento ortopedico, cultura e gastronomia, ideata nel 2008 dal suo “patron” Aldo Vezzoni, pare non sentire il peso degli anni che passano. A sette anni di distanza dalla prima edizione, l’iniziativa SIOVET, organizzata quest’anno sotto la presidenza di Filippo Maria Martini, è ancora un’occasione imperdibile di confronto scientifico di alto livello, oltre che momento di convivialità e arricchimento culturale tra colleghi.
Quest’anno la base operativa di Orthofun è stata il Salento e il suo maggior centro di attrazione: Lecce. Una città d’arte del meridione italiano (nota anche come la “Firenze del Barocco”), in cui i resti delle antiche origini messapiche si mescolano all’esuberanza e alla ricchezza del barocco seicentesco di chiese e palazzi del centro storico.
Riservato a specialisti e opinion leader del settore ortopedico, Orthofun è ruotato intorno alla figura scientifica di Michael Conzemius (Università del Minnesota): uno dei chirurghi ortopedici veterinari di fama internazionale, con intensa attività di ricerca e notevole mole di pubblicazioni referate, scelto da SIOVET proprio per il suo approccio rigoroso alle diverse problematiche ortopediche dell’animale da compagnia.
Con un taglio critico di “medicina basata sulle evidenze”, Conzemius ha affrontato argomenti di estremo interesse, dal trattamento delle lesioni del legamento crociato craniale, alla displasia del gomito, all’osteosarcoma del cane, al trattamento non chirurgico dell’artrosi canina, passato sotto la lente d’ingrandimento delle evidenze di letteratura.
Relativamente a quest’ultimo argomento, Conzemius ha evidenziato i “punti di debolezza” dei più tradizionali strumenti terapeutici anti-artrosici (es. analgesici come FANS/oppioidi, condroprotettori come condroitin solfato e glucosamina, e chirurgia, inefficace nel lungo termine). E ha parlato delle misure più efficaci per il controllo del dolore cronico muscolo-scheletrico. Tra queste, ha inserito la PEA (Palmitoiletanolamide), cui ha assegnato un’attendibilità e una forza delle evidenze scientifiche tali da poterla caldamente raccomandare nella gestione dell´artrosi sia dell´uomo che del cane.
Per Innovet è stato un ottimo punto di partenza. La relazione di Alda Miolo (CeDIS) ha infatti rassegnato e aggiornato le più attuali evidenze scientifiche a favore delle aliamidi (PEA e Glupamid) nell’infiammazione e nel dolore artrosico. Ne è emerso il costante impegno di Innovet nella Ricerca ortopedica d’avanguardia: ingrediente fondamentale per lo sviluppo di molecole (le aliamidi, appunto) che rappresentano la vera novità nell’ambito di una biofarmacologia di modulazione dei meccanismi dell’infiammazione e del dolore cronico da artrosi.