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La PEA per alleviare il dolore nei pazienti terminali

La PEA è tra le principali opzioni analgesiche utilizzabili per il controllo del dolore cronico o terminale. Ne parla il nuovo libro dell’algologa Giorgia della Rocca.
La PEA per alleviare il dolore nei pazienti terminali

Terapie palliative e cure di fine vita in medicina veterinaria” è il recente manuale della Poletto Editore scritto da due note “penne” in tema di dolore animale: Giorgia della Rocca, direttore scientifico del CeSDA (Centro di Studi sul dolore animale) e fondatrice del gruppo di studio SCIVAC di algologia (Algovet), e Maria Beatrice Conti, ricercatrice dell’Università di Perugia, in collaborazione con psicologi e psicoterapeuti di medicina umana.

 

È in una nuova ottica del dolore animale  – scrivono le autrici nella prefazione – come entità nosologica vera e propria, di pari dignità della sofferenza umana, che si inseriscono le cure palliative e di hospice, ovvero quel tipo di cure che, pur non portando alla guarigione, vedono veterinario e proprietario lavorare insieme, nell’ottica di aiutare un paziente portatore di patologia cronica, incurabile o terminale a vivere e a morire senza sofferenza, possibilmente nel calore della propria casa e circondato dagli affetti familiari.”

 

In 11 densissimi capitoli, della Rocca e Conti tracciano le linee guida di gestione dei tanti tipi di dolore cronico/persistente e terminale, e ne descrivono le più salienti aree di intervento integrato: la scelta della farmacologia più adeguata per contrastare sintomi e meccanismi, l’alimentazione, la mobilità, l’igiene e il confort fisico, la gestione dei bisogni sociali ed emotivi dell’animale, la qualità della vita, l’eutanasia e gli strumenti per la comunicazione delle “cattive notizie”.

 

Nell’ambito del piano terapeutico per il controllo del dolore, sia infiammatorio che neuropatico, trovano spazio diverse classi farmacologiche (dai FANS, agli oppioidi, ai gabapentinoidi, agli antagonisti NMDA). E, tra queste, anche la PEA (palmitoiletanolamide) di cui vengono riportate in un paragrafo specifico le principali caratteristiche: produzione “on demand per potenziare la risposta ai danni nocicettivi; effetto ALIA su cellule non-neuronali direttamente coinvolte nei fenomeni di sensibilizzazione periferica e centrale; studi preclinici e clinici che “hanno dimostrato i suoi effetti antalgici, quando somministrata oralmente sia in forma ultra-micronizzata che co-micronizzata con antiossidanti”.

 

della Rocca G, Conti MB. Terapie palliative e cure di fine vita in medicina veterinaria. Poletto Editore, 2018