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Si invecchia bene accanto a un amico a 4 zampe

Secondo uno studio epidemiologico americano, gli anziani che possiedono un animale da compagnia invecchiano meglio sia nel corpo che nella mente.
Si invecchia bene accanto a un amico a 4 zampe

La statistica medica conferma oggi quello che già si intuiva. Gli animali domestici, cani e gatti che siano, sono un vero toccasana: per tutti, ma in particolare per gli anziani che, se vivono a stretto contatto con un amico a 4 zampe, sono più in forma, non soffrono né l’ansia né la solitudine, e rimangono mentalmente più attivi.

 

Ad avvalorare questa sorta di mutuo aiuto che si instaura tra l’animale da compagnia e il suo anziano proprietario interviene oggi il BLSA (Baltimore Longitudinal Study of Aging): un ampio studio longitudinale dell’Istituto Nazionale di Sanità (NIH) di Baltimora, che valuta lo stato fisico e mentale di 378 adulti compresi tra i 50 e i 101 anni, e lo mette in correlazione con il possesso di animali domestici.

 

La maggior parte dei partecipanti – si legge nell’articolo di Frontiers in Veterinary Science – ha avuto o ha animali domestici, soprattutto cani e gatti, ma anche altri animali come pesci, uccelli e rettili. Sono in particolare i “più giovani” (intorno ai 70 anni) a possedere un animale domestico, con un decremento percentuale del 40% per ogni decade che passa. Le ragioni più frequenti che spingono a convivere con un animale domestico sono il desiderio di divertirsi ed essere felici e l’essere costantemente in compagnia. Viceversa, i motivi che spingono a non averlo accanto sono fondamentalmente la mancanza di tempo per accudirlo e l’impegno economico.

 

I risultati più interessanti riguardano comunque l’influenza che l’animale da compagnia ha sugli esiti fisici e cognitivi dell’invecchiamento. L’indagine restituisce, infatti, benefici a 360° su questi parametri, tant’è che gli anziani che possiedono un animale domestico godono di maggior benessere fisico e preservano più a lungo la loro performance cognitiva e mnemonica.

 

Lo studio non lascia dubbi sul messaggio finale. Il sentimento d’affetto che lega l’uomo, specie quando diventa anziano, agli amici del mondo animale ha una funzione talmente equilibratrice e di sostegno da ripercuotersi positivamente anche sul processo stesso dell’invecchiamento, ritardando la comparsa di deficit neurocognitivi a grande impatto sulla qualità della vita dell’anziano.

 

 

Friedmann E, Gee NR, Simonsick EM, Studenski S, Resnick B, Barr E, Kitner-Triolo M, Hackney A. Pet ownership patterns and successful aging outcomes in community dwelling older adults. https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fvets.2020.00293/full