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SPECIALE SCIVAC '06 Palmidrol nell’atopia del cane

Nella sessione SIDEV del 53° congresso nazionale SCIVAC (Rimini, 19-21 maggio 2006), Innovet ha presentato il primo studio clinico sugli effetti dell’aliamide Palmidrol (chimicamente nota come palmitoiletanolamide) nell’allergia cutanea del cane. Lo studio – condotto dal gruppo di Rosanna Marsella del Dipartimento di Scienze Cliniche Veterinarie dell’Università della Florida - ha dimostrato che l’aliamide, somministrata per os ad una colonia di cani Beagle ipersensibilizzati all’acaro della polvere (House Dust Mite, HDM), ritarda lo sviluppo dei segni clinici di dermatite atopica.
SPECIALE SCIVAC '06
Palmidrol nell’atopia del cane

“Il filone di ricerca sulle aliamidi – ha spiegato Alda Miolo del CeDIS di Innovet in esordio di relazione congressuale – si è, negli ultimi anni, vertiginosamente accresciuto, portando non solo alla caratterizzazione di queste molecole come parte integrante di complessi e delicati sistemi – quello endocannabinoide, ad esempio – coinvolti nel controllo di infiammazione, prurito e dolore, ma anche a tangibili risultati nella loro applicazione pratica. Molti sono, infatti, i dati attualmente disponibili sull’efficacia delle aliamidi. E non solo in campo sperimentale, ma anche in clinica, dove tali molecole sono già state utilizzate, con risultati davvero promettenti, nei bambini affetti da dermatite atopica, come nei gatti portatori di placca eosinofilica e granuloma eosinofilico.”
E nel cane con allergia cutanea? “Questo studio clinico randomizzato, condotto in doppio cieco, controllato versus placebo – ha proseguito Miolo – risponde al quesito e fornisce dati importanti ottenuti con la somministrazione di Palmidrol a 6 cani Beagle, appartenenti ad una colonia recentemente validata come modello di dermatite atopica canina: i soggetti ipersensibilizzati in epoca neonatale all’HDM, una volta entrati in contatto epicutaneo con l’acaro, sviluppavano lesioni clinicamente ed istologicamente analoghe a quelle della malattia naturale, anche se di gravità superiore.”
Così Miolo ha, poi, spiegato i risultati ottenuti. “I cani trattati per 7 giorni con Palmidrol – al dosaggio di 15 mg/Kg/die/per os (4 giorni di pre-trattamento + i 3 giorni seguenti, corrispondenti alle tre esposizioni ambientali all’acaro) – dimostravano, rispetto ai soggetti trattati con placebo, un ritardo di 24 ore nello sviluppo dei segni clinici di dermatite atopica, valutati tramite un indice CADESI (Canine Atopic Dermatitis Extent and Severity Index) modificato… Ciò è probabilmente da imputare al noto effetto di down-modulazione esercitato dall’aliamide sulla degranulazione del mastocita, cellula chiave nella patogenesi delle allergie cutanee.”
Il dato ottenuto (ritardato sviluppo delle lesioni cutanee) è carico di importanti prospettive. “ È la prima volta – ha sottolineato Miolo in chiusura di relazione – che viene dimostrato un chiaro effetto clinico del Palmidrol nel cane allergico. Il fatto, poi, che l’aliamide non sia stata in grado di prevenire le lesioni può dipendere da svariati fattori: breve durata del trattamento; esagerata gravità delle lesioni atopiche, tipica del modello adottato; pre-trattamento fatto su soggetti che, in quanto ipersensibilizzati, già inizialmente manifestavano un coinvolgimento cutaneo.”
L’auspicio è quello che, a breve, ulteriori studi clinici possano confermare l’efficacia del Palmidrol su animali affetti da dermatite atopica naturale.