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Il segreto della membrana amniotica? È la PEA

Scoperta la presenza di PEA e altre NAE negli annessi embrionali. Due studi recenti hanno permesso di fare luce sulla fonte del potere riepitelizzante della membrana amniotica.
Il segreto della membrana amniotica? È la PEA

Grazie alle sue proprietà rigenerative, la Membrana Amniotica (MA) umana trova ampia applicazione in ambito chirurgico, dermatologico e oculistico. Infatti, la MA ottenuta da donatrici elettivamente sottoposte a parto cesareo è una ricca fonte di fattori biologicamente attivi capaci di guarire ferite e ustioni anche gravi o refrattarie.

 

Diversi studi clinici hanno confermato l’utilità della MA come supporto strutturale per la proliferazione e la migrazione cellulare, ma non solo: pare che la MA sia in grado di orchestrare attività anti-infiammatorie, antimicrobiche e analgesiche, facendole confluire in una riepitelizzazione magistrale.

 

Cosa rende la MA così performante nella rigenerazione tissutale?

Alcuni ricercatori afferenti a dipartimenti accademici e ospedalieri nella città di Praga hanno ipotizzato che possa giocare un ruolo fondamentale la presenza di N-aciletanolamidi (NAE), in quanto mediatori endogeni profondamente coinvolti nella modulazione del sistema immunitario e del dolore.

La loro intuizione si è rivelata corretta.

 

Uno studio pubblicato su PlosOne a gennaio ha dimostrato per la prima volta che le NAE, in particolar modo la palmitoiletanolamide (PEA), erano presenti in tutti gli annessi embrionali analizzati, e la MA ne era proprio il tessuto più ricco. Inoltre, aumenti importanti (di circa 3 volte) del contenuto di NAE venivano rilevati già dopo 24 ore nei campioni di MA sottoposti al trattamento che subiscono di routine prima dello stoccaggio in banche dedicate, probabilmente tramite rilascio per via enzimatica ad opera del tessuto stesso.

 

A giugno, gli stessi autori hanno pubblicato sulla rivista Bioengineering nuovi dati circa il contenuto di NAE nella MA a seconda del tipo e della durata di conservazione. Nei campioni di MA crioconservati, tutte le NAE hanno mantenuto concentrazioni stabili fino a 10 anni. Anche in questo secondo studio la PEA si è confermata il composto maggiormente presente.

 

In entrambi i lavori, gli autori concludono affermando che la presenza di PEA (e altre NAE) contribuisce in modo sostanziale alla guarigione delle ferite su cui viene applicata la MA, eleggendola a componente chiave della riepitelizzazione cutanea.

 

 

Svobodova A, Vrkoslav V, Smeringaiova I, Jirsova K. Distribution of an analgesic palmitoylethanolamide and other N-acylethanolamines in human placental membranes. PLoS One. 2023 Jan 13;18(1):e0279863.

 

Vrkoslav V, Smeringaiova I, Smorodinova N, Svobodova A, Strnad S, Jackson CJ, Burkert J, Jirsova K. Quantification of Analgesic and Anti-Inflammatory Lipid Mediators in Long-Term Cryopreserved and Freeze-Dried Preserved Human Amniotic Membrane. Bioengineering (Basel). 2023 Jun 20;10(6):740.