Un giorno, quasi all’improvviso, ci scopriamo a pensare che il nostro amico a quattrozampe sta invecchiando. Cominciamo a notare che ha meno voglia di muoversi, si stanca più facilmente e si adatta con più difficoltà ai cambiamenti o alle situazioni stressanti. Insomma, abbiamo come la sensazione che non sia più lui. Dopo lunghi anni di convivenza, è proprio un tuffo al cuore renderci conto che gli anni sono passati anche per il fidato amico di sempre, e che, come per noi, è purtroppo giunta l’era degli acciacchi e dei fastidi legati a quello che è il fenomeno comune a tutti gli esseri viventi: l’invecchiamento. Perchè di questo si tratta. Quando gli anni passano, è assolutamente normale che l’organismo vada incontro ad una lenta involuzione, rallenti le proprie funzioni ed attività e sia più vulnerabile alle malattie. E uno degli organi che sicuramente più “soffre di invecchiamento” è il cervello. Nell’uomo, ma anche nell’animale da compagnia. Memoria, capacità di apprendimento, abilità cognitiva ed adattabilità all’ambiente circostante, tendono naturalmente a ridursi con l’età, in conseguenza di un fisiologico processo di degenerazione del tessuto nervoso (neurodegenerazione), da cui dipendono quei più o meno impercettibili cambiamenti di comportamento che cominciamo a notare nel nostro amico “senior”. Attenzione, però. Tra i doveri del “buon proprietario” rientra anche quello di prestare attenzione a questi segni di invecchiamento cerebrale: riferendoli prontamente al veterinario di fiducia; e mettendolo nelle condizioni di capire se si tratta di semplici ed inevitabili “stranezze” dell’età che avanza, piuttosto che di “campanelli d’allarme” di veri e propri “scompensi” cerebrali patologici. Forme di “demenza senile”, per molti versi sovrapponibili al morbo di Alzheimer dell’uomo, che, se non tempestivamente diagnosticate, possono drammaticamente peggiorare la qualità di vita del cane anziano. Il nostro beniamino può allora perdersi durante le quotidiane passeggiate, può apparire confuso e disorientato perfino tra le rassicuranti mura di casa. Di giorno può dormire più del solito, mentre di notte rimanere sveglio ed abbaiare senza un motivo apparente. Non accorre più festosamente ai nostri richiami, mangia con meno appetito e si dimostra apatico ed assolutamente disinteressato a tutto quello che gli succede intorno. In queste situazioni, anche l’amico cui vogliamo bene da una vita può diventare un “problema”: per noi, che andremmo incontro a notevoli difficoltà di gestione; ma soprattutto, per sè stesso, che vedrebbe drasticamente ridotta la speranza di una vecchiaia serena e felice, insieme alla sua famiglia. Ed è proprio a questo punto che possiamo fare molto per lui, nella consapevolezza che, se il tempo non può essere fermato nè tantomeno si può tornare indietro, pur tuttavia abbiamo gli strumenti per rispondere ai suoi “nuovi” bisogni ed aiutarlo a vivere a lungo e, soprattutto, al meglio. Oggi, la Ricerca sperimentale e clinica, specificatamente nel settore delle Neuroscienze, ha reso disponibili nuovi metodi e prodotti per mantenere entro i limiti della fisiologia i processi degenerativi cerebrali del nostro compagno anziano, prevenendo e/o contrastando quei disturbi comportamentali legati ad un invecchiamento cerebrale patologico. Uno di questi è la neuroprotezione. Fornire, cioè, a cani e gatti “senior” sostanze naturali, dette “neuroprotettori”, in quanto capaci di intervenire su una o più vie che conducono alla neurodegenerazione. L’associazione di alcune di queste (fosfatidilserina, estratto di Ginkgo Biloba, resveratrolo) si è dimostrata particolarmente efficace sia nel ridurre i segni clinici di invecchiamento cerebrale patologico, sia nel migliorare la memoria, l’attività generale e la performance cognitiva di cani e gatti anziani. L’essenziale è intervenire a tempo debito. Quando, cioè, l’animale, pur essendo anagraficamente vecchio, può trarre il massimo beneficio da una serie di accorgimenti che tutti i “buoni proprietari” devono mettere in atto. Una giusta alimentazione, un adeguato esercizio fisico, un checkup periodico dello stato di salute. Ma anche una neuroprotezione efficace nel proteggere e rinforzare la funzionalità residua del suo cervello. Il tutto condito da … attenzioni e coccole a volontà.
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sono d’accordissimo la mia vecchia setter irlandese di anni 12 ancora bella e in forma, sedute di agopuntura hanno fatto benissimo alla sua artrosi. Se mi indichi il prodotto adatto a tuo avviso per preservare un po’ il suo…cervello, marca e il tipo, magari lo provo grazie e ciao
Seguendo il percorso che ti si apre davanti schiacciando il pulsante sulle parole “fosfatidilserina, estratto di Ginkgo biloba, resveratrolo”, avrai la possibilità di accedere non solo al nome, ma anche alle modalità di utilizzo del prodotto, specifico per l’invecchiamento cerebrale della tua setter.
Mi raccomando: aspettiamo altre tue notizie.
Un caro saluto, Alda
Per la cronaca, il prodotto si chiama Senilife. Lo trovi all’indirizzo http://www.senilife.it.
Chiedi consiglio al tuo Veterinario.
il mio cane ha 12 anni e inizia ad avere problemi alle zampe alqune volte casca con le zampe posteriori ma anche con quelle davanti inizia a faticare per 7 giorni le ho somministrato il rimadyl compresse lei pesa 38 e 2 cosa posso darle per aiutarla grazie per la risposta
Carissima Sig.ra Carmela,
considerata l’età e la sintomatologia che lei descrive, mi permetto di suggerirle di sottoporre il suo cane ad un controllo medico. Il suo veterinario di fiducia, con un’accurata visita, ed eventuali esami di approfondimento, potrà sicuramente accertare lo stato di salute del suo amico a quattro zampe, ma soprattutto saprà indicarle una terapia adeguata ed efficace per i suoi problemi. Nel caso in cui venga diagnosticata una forma di degenerazione artrosica, potrà eventualmente valutare, assieme al veterinario, l’opportunità di somministrare Condrostress 3.0 versione XL. Questo prodotto è, infatti, indicato per proteggere le articolazioni dei cani affetti da artrosi. I suoi principi funzionali, oltre a garantire elevati effetti condroprotettivi, sono in grado di regolare i meccanismi responsabili del dolore articolare tipico dell’artrosi.
Rimanendo a sua disposizione per eventuali domande o approfondimenti, la saluto molto cordialmente.
Nicoletta Ossola
Ottimo!!! Io ho un cane di 22 anni che è più gioviale di un cucciolo!!
la mia Lilli ha dieci anni e per ora non mostra segni d’invecchiamento ma penso di seguire il vs consiglio e cominciare con la terapia preventiva con la speranza che possa vivere almeno quanto il cane di Giorgia the best
Cara Dina,
il tuo commento mi fa molto piacere. Vuol dire che il mio articolo ha colpito nel segno.
Occuparsi con attenzione della terza età dei nostri amici a quattrozampe significa migliorare la qualità e, a volte, anche la durata della loro vita.
Testimonianze come la tua non fanno altro che dare ossigeno al nostro costante impegno di studio e ricerca, nel comune obiettivo di migliorare la salute ed il benessere dei nostri fedeli compagni di vita: soprattutto, quando cominciano ad invecchiare.
Continua a seguirci e, quando hai un attimo di tempo, visita anche il nostro sito http://www.senilife.it.
Alla prossima, Alda Miolo