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Artrosi: un nuovo modello sperimentale

Un nuovo modello sperimentale di induzione dell'artrosi nel cane aggiunge interessanti particolari ai meccanismi di degenerazione cartilaginea (condrodegenerazione), aprendo, nel contempo, vie d'indagine sempre più specifiche per testare l'efficacia delle misure protettive e riparative mirate a questo tessuto.
Artrosi: un nuovo modello sperimentale

Si chiama “canine groove model” il modello sperimentale messo a punto da alcuni ricercatori del Dipartimento di Reumatologia ed Immunologia Clinica dell’Università di Utrecht per studiare le alterazioni degenerative tipiche dell’artrosi nel ginocchio del cane(1) ed analizzarne la progressione nel tempo(2).
“Fino ad ora – affermano i ricercatori – a livello sperimentale ci si è avvalsi del classico modello di Pond-Nuki, in cui l’artrosi era provocata dall’instabilità permanente dell’articolazione, conseguente alla rottura del legamento crociato anteriore (LCA). Il nostro scopo è, invece, quello di valutare il danno degenerativo cartilagineo che si crea in un’articolazione stabile e seguirne il successivo andamento.” Il metodo consiste nell’eseguire un solco – groove appunto – a carico della cartilagine articolare dei condili femorali, senza danneggiare minimamente il sottostante osso subcondrale. Successivamente, l’articolazione interessata viene posta sotto carico per un periodo di 10 settimane. “L’analisi istochimica – scrivono i reumatologi olandesi nei risultati – ha evidenziato le classiche lesioni artrosiche, con la formazione di nidi perilesionali di condrociti, infiammazione di grado lieve, alterazioni del turnover di proteoglicani e collagene ed aumento del contenuto sinoviale di metalloproteasi litiche.”
Ancora più interessanti i risultati rilevati nell’arco di un anno(2). “Il danno degenerativo, provocato da un trauma puntuale e transitorio, progredisce lentamente in un periodo di 20-40 settimane e non è accompagnato da infiammazione sinoviale. Il fatto che nel “groove model” il danno cartilagineo non sia aggravato da concomitanti fattori meccanici (instabilità) e/o infiammatori (sinovite) rende questo modello unico, non solo per studiare le modifiche precoci dell’artrosi, ma anche per valutare l’efficacia di trattamenti specificatamente rivolti alla protezione e/o alla riparazione della cartilagine danneggiata.”

(1) Marijnissen AC, van Roermund PM, TeKoppele JM, Bijlsma JW, Lafeber FP, 2002, The canine groove model, compare with the ACLT model of osteoarthritis, Osteoarthritis & Cartilage, 10(2): 145-155.
(2) Marijnissen AC, van Roermund PM, Verzijl N, TeKoppele JM, Bijlsma JW, Lafeber FP, 2002, Steady progression of osteoarthritic features in the canine groove model, Osteoarthritis & Cartilage, 10(4): 282-289.