Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze Cliniche della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università del Colorado ci spiega perché sia così difficile somministrare al gatto capsule e compresse. Queste forme farmaceutiche possono indurre un’esofagite focale, fino alla comparsa di vere e proprie stenosi esofagee.
La probabilità di sviluppare queste malattie è tanto più alta quanto minore è la quantità di acqua che si somministra al gatto dopo l’assunzione di capsule e compresse.
Ciò –spiegano i ricercatori – è dovuto alla prolungata ritenzione intra-esofagea di queste forme farmaceutiche.
Basti pensare che dopo 5 minuti dall’assunzione a secco di una compressa, lo stomaco ne contiene meno del 40%; mentre se la somministrazione è seguita dall’assunzione di acqua, è sufficiente un solo minuto perché il 90% di quella compressa faccia la sua comparsa a livello gastrico.
Analogo discorso vale per le capsule, dove, però, la differenza tra i tempi di ritenzione intra-esofagea della somministrazione a secco e quella seguita da acqua è ancora più marcata.
Conclusione? Far bere molta acqua al gatto dopo avergli somministrato capsule o compresse. Alternativa a minor rischio – e minor disagio per tutti i partecipanti (compresi il gatto, il proprietario ed il veterinario) – scegliere forme farmaceutiche meno lesive e di più facile gestione, come ad esempio le paste orali [ndr].
Westfall D.S. et al., 2001, Evaluation of esophageal transit of tablets and capsules in 30 cats, J. Vet. Intern. Med., 15(5): 467-470.