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Dolore e medicazione delle ferite cutanee

L'EWMA (European Wound Management Association): http://www.ewma.org/ pubblica un documento in cui fornisce chiare indicazioni sul tipo di medicazioni (dressing) da utilizzare nelle lesioni croniche, al fine di ridurre il dolore al momento della rimozione e disturbare il meno possibile la ferita in corso di riparazione.
Dolore e medicazione delle ferite cutanee

“Pain at wound dressing changes” (Il dolore al cambio della medicazione): questo il titolo del breve, quanto esaustivo, documento che l’EWMA pubblica in varie lingue (inglese, italiano, spagnolo, francese e tedesco) sul trattamento topico delle ferite. Scopo: aiutare nella scelta di quelle medicazioni più adatte a contenere il dolore e a ridurre al minimo la possibilità di macerazioni, traumi e reinfezioni durante le manovre di sostituzione. Dopo aver presentato i dati di un lavoro collettivo internazionale sul dolore ed i traumi causati dal cambio delle medicazioni, ed aver richiamato i principi basilari di fisiologia della nocicezione, gli Autori forniscono una breve guida che riassume i criteri di scelta per un dressing ideale. “È essenziale – affermano Michelle Briggs (Ricercatrice presso l’Università di Leeds) e Joan-Enric Torraibou (Coordinatore dell'”Unità Ferite Croniche” dei Consorzi Sanitari di Barcellona) – scegliere medicazioni che al momento della rimozione provochino il minimo dolore possibile alla zona sensibilizzata della lesione. Inoltre, occorre disturbare il meno possibile la lesione per evitare di turbare il delicato processo di guarigione della stessa e della cute circostante.”
Idrogel ed alginati non aderenti vengono indicati tra le scelte più opportune, in quanto capaci di: 1) adattarsi al tipo di ferita; 2) mantenere un’umidità ottimale per la cicatrizzazione; 3) minimizzare traumi e dolore al momento della rimozione; 4) durare il più a lungo possibile, in modo da ridurre il numero di cambi necessari.