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Un fine settimana a Tivoli per studiare gomito, anca e ginocchio del cane

Il Grand Hotel Duca d’Este di Bagni di Tivoli (Roma) è stata la sede di un interessante seminario di aggiornamento in ortopedia, incentrato sullo studio delle principali malattie che affliggono importanti articolazioni come gomito, anca e ginocchio, e valido per l’acquisizione di crediti per il master SCIVAC in Chirurgia.
Un fine settimana a Tivoli per studiare gomito, anca e ginocchio del cane

Come utilizzare i fissatori esterni nel trattamento delle fratture? Come posizionare il paziente durante le manovre ortopediche? Quali sono le più frequenti problematiche di gomito, anca e ginocchio del cane? Come eseguire correttamente un’artroscopia di gomito o di ginocchio? Quali accorgimenti seguire per trattare correttamente le deformità angolari degli arti mediante la tecnica di Ilizarov? A queste domande, fondamentali per chiunque si occupi di ortopedia veterinaria, hanno brillantemente risposto, nel corso di una proficua “due giorni” (23 e 24 marzo) di aggiornamento targata SCIVAC, due noti esperti del settore, entrambi diplomati al College Europeo dei Chirurghi Veterinari (ECVS): Gian Luca Rovesti e Matteo Tommasini Degna. Alternando argomenti di stretta pertinenza chirurgica (fissazione esterna, tecnica di Ilizarov) con altri di interesse clinico (artropatie del ginocchio e dell’anca, displasia del gomito) e diagnostico-terapeutico (artroscopia di gomito e ginocchio), i due relatori hanno fornito ai partecipanti conoscenze indispensabili per capire meglio l’intricato mosaico clinico a carico di articolazioni come gomito, anca e ginocchio del cane, primo passo verso diagnosi più certe e rapide ed opzioni terapeutiche più mirate.
La prima giornata ha visto anche un breve intervento di Alda Miolo, coordinatore del CeDIS (Centro di Documentazione e Informazione Scientifica) di Innovet, che ha presentato un sunto della relazione, fatta a quattro mani con il Prof. Carlo Maria Mortellaro, sul trattamento conservativo combinato dell’artrosi. Riflettori puntati, dunque, sull’approccio “a cocktail” per questa invalidante artropatia, nei confronti della quale una sapiente mistura di ingredienti farmacologici (sintomatici, condroprotettori e sostanze sinergiche) e non (dieta, controllo dell’attività fisica e fisioterapia riabilitativa) si rivela, per citare le parole di Rovesti, “la scelta vincente nel futuro più immediato”.