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Uno sguardo oltreoceano

"Bellwether" - il periodico di aggiornamento della scuola di Medicina Veterinaria della Pennsylvania - pubblica il resoconto del 32° Simposio annuale della prestigiosa Università, tutto incentrato sulle problematiche cliniche più controverse nel cane.
Uno sguardo oltreoceano

È tradizione della mitica UPenn (Università della Pennsylvania) che alcuni importanti componenti della Facoltà tengano annualmente delle relazioni sulle tematiche cliniche più controverse in Medicina Veterinaria. L’ultimo simposio, puntualmente recensito dalla newsletter dell’Università, ha visto l’avvicendarsi di sei interventi, focalizzati su altrettanti temi di grande interesse clinico-terapeutico nel cane. Accanto ai protocolli di chemioterapia nel paziente oncologico, alla cosiddetta “radiologia interventista” (es. fluoroscopia, embolizzazione), alle patologie oculari e all’antibioticoresistenza, si è discusso di “invecchiamento comportamentale” e di “artrosi”. Relativamente al primo argomento, Ilana Reisner, Direttore del Dipartimento di Clinica Comportamentale dell’UPenn, si è soffermata sulla costellazione di segni clinici che possono comparire nei cani di età superiore ai 10 anni: una vera e propria “sindrome da disfunzione cognitiva” (la cosiddetta CDS, cognitive dysfunction sindrome) analoga alla demenza umana e che, al pari di questa, richiede indagini accurate e trattamenti adeguati.
Gail Smith, Professore di Chirurgia Ortopedica, ha, infine, parlato di artrosi secondaria a displasia dell’anca, partendo dalle cause scatenanti la degenerazione articolare (” l’usura eccessiva conseguente all’incongruenza tra testa del femore ed acetabolo provoca infiammazione sinoviale, condrodegenerazione, sclerosi ed osteofitosi”) e tracciando le linee essenziali di un trattamento conservativo non farmacologico, basato sul controllo del peso e dell’esercizio fisico.