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Nutraceutici per la mente

“Nutraceuticals for the mind”, ovverossia “Nutraceutici per la mente”. Così Tim Wright – editore della rivista “Nutraceuticals World” – intitola un articolo sulla straordinaria espansione del mercato dei supplementi per la “salute del cervello”. Un ragionato elenco delle principali sostanze che possiedono spiccate attività neuroprotettive: dalla fosfatidilserina – definita un vero e proprio “costruttore cerebrale”- al Ginkgo biloba, utile per le proprietà antiossidanti e vasodilatatorie.
Nutraceutici per la mente

“Sicuramente, recuperare e mantenere la salute del cervello è diventato, oggi, uno dei più importanti obiettivi sanitari della nostra società.” Così, Tim Wright apre la dissertazione sui “nutraceutici cerebrali”, quella categoria di sostanze che, per vie diverse, sono in grado di migliorare le performance cognitive (memoria e capacità di apprendimento), proteggere le strutture cerebrali dagli effetti dello stress ossidativo, controllare ansia e disturbi dell’umore attraverso il riequilibrio dei delicati sistemi neurotrasmettitoriali: in poche parole, esercitare una preziosa attività di “neuroprotezione”. “La Scienza – scrive Wright – ha chiaramente dimostrato che i supplementi nutrizionali per il cervello sono in grado di alleviare i disturbi legati all’invecchiamento di quest’organo, quelle disfunzioni cognitive, emotive e comportamentali, che possono non solo compromettere la qualità di vita, ma anche esitare in franche patologie cerebrali, prima tra tutte la demenza senile…”A seguire, un elenco dettagliato delle sostanze maggiormente indicate per preservare la salute del cervello. Tra i “brain builders” (costruttori cerebrali), figura al primo posto la fosfatidilserina (PS), che – data la capacità di mantenere la corretta fluidità di membrana – facilita tutte quelle attività neuronali (es. generazione e conduzione dell’impulso nervoso, rilascio di neurotrasmettitori) che da essa dipendono. “Con l’avanzare dell’età – si legge nell’articolo – i livelli di PS si abbassano drasticamente e la quantità che si può ottenere con la dieta è assolutamente insufficiente…Ecco, allora, che l’apporto esogeno di PS può consentire al cervello anziano di migliorare la propria funzionalità, con indubbie ripercussioni sulle attività cerebrali superiori, come l’apprendimento, la memoria, l’umore, la capacità di concentrazione.”Infine, nel paragrafo dedicato alle sostanze botaniche, un posto di rilievo agli estratti di Ginkgo biloba, il più antico albero della Terra, dotato di specifici effetti “anti-invecchiamento”. “Il Ginkgo – scrive Wright – aumenta il flusso cerebrale e, soprattutto, protegge neuroni e neurotrasmettitori dalla degradazione mediata dall’eccesso di radicali liberi presenti nel cervello dell’anziano.” Scarica l’articolo in: http://www.nutraceuticalsworld.com/June031.htm