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Palmidrol: riconoscimento dal NAVC

Tra le comunicazioni di argomento dermatologico, tenutesi ad Orlando (Florida) dal 18 al 22 gennaio 2003 in occasione dell’annuale NAVC (The North American Veterinary Conference), figura quella del noto dermatologo francese Didier Noel Carlotti sulle ultime novità in tema di complesso del granuloma eosinofilico nel gatto. Tra le opzioni terapeutiche più promettenti, Carlotti parla di Palmidrol, citando i risultati dello studio clinico condotto dal gruppo di Chiara Noli e pubblicato su Veterinary Dermatology.
Palmidrol: riconoscimento dal NAVC

Didier Noel Carlotti non ha certo bisogno di presentazioni, essendo, fin dagli anni Novanta, un’indiscussa autorità nel campo della Dermatologia Veterinaria. In occasione della NAVC 2003, Carlotti discute un argomento davvero controverso, non solo da un punto di vista terminologico, ma anche di inquadramento clinico-patogenetico ed approccio terapeutico: il complesso del granuloma eosinofilico (EGC, Eosinophilic Granuloma Complex) nel gatto.“La definizione di EGC – spiega Carlotti – non solo è datata, ma è anche generica, raggruppando, in modo assolutamente arbitrario e sulla base di una supposta reazione eosinofilica e granulomatosa comune, 3 entità cliniche ben distinte: ulcera indolente, placca eosinofilica e granuloma eosinofilico. Oggi, è meglio intendere l’EGC non come una diagnosi, ma come una reazione, tipica del gatto, a diverse cause: irritazioni da autoleccamento, infezioni, allergie come la dermatite da pulci, l’ipersensibilità alimentare o agli insetti, la dermatite atopica.” Dopo la discussione di segni e lesioni che permettono la diagnosi differenziale delle tre dermatopatie, Carlotti si concentra sulla terapia e – prescindendo da quei soggetti di età inferiore ad un anno, in cui le lesioni da granuloma eosinofilico possono andare incontro a risoluzione spontanea – elenca le sostanze che hanno dimostrato maggiori probabilità di successo terapeutico. “I glucocorticoidi – afferma il dermatologo -, ma non dimenticando i pesanti effetti collaterali che, anche nel gatto, non sono certo rari.” Antiistaminici, acidi grassi, immunomodulatori, ciclosporina: ecco le altre opzioni farmacologiche che Carlotti ipotizza. E tra le nuove armi a nostra disposizione? “Il Palmidrol – scrive –, un’ALIAmide sintetica che modula la degranulazione dei mastociti e che si è già dimostrata efficace al dosaggio di 10 mg/kg/bid per 30 giorni.” Il riferimento è chiaro: si tratta proprio di quello studio clinico, condotto dal gruppo di Chiara Noli, e pubblicato nel 2001 su Veterinary Dermatology, che ha evidenziato l’efficacia del Palmidrol nel migliorare segni e lesioni in gatti affetti da placca eosinofilica e granuloma eosinofilico.