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Endocannabinoidi: un nuovo approccio a infiammazione e dolore

Il 29 e 30 aprile 2005 si è svolto a Busto Arsizio (Varese) il secondo convegno europeo sugli endocannabinoidi. Organizzato dal Centro di Neuroscienze dell’Università dell’Insubria e dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF), il convegno ha visto la partecipazione di oltre 150 ricercatori provenienti da vari paesi europei, accorsi ad ascoltare i massimi esperti nel settore dei “cannabinoidi” e degli “endocannabinoidi”. Tra questi, in primo piano la palmitoiletanolamide o PEA (palmidrol), cui un noto gruppo di ricercatori italiani ha dedicato un interessante poster che ne descrive il significativo aumento in condizioni infiammatorie e neuropatiche.
Endocannabinoidi: un nuovo approccio a infiammazione e dolore

I lavori sono stati aperti da Raphael Mechoulam, il ricercatore israeliano che per primo, nel 1964, identificò il tetraidrocannabinolo, il più noto principio attivo della Cannabis. Mechoulam, insieme a ricercatori di fama internazionale come Roger Pertwee, Vincenzo di Marzo e Christopher Fowler, ha ripercorso le tappe dell’individuazione del sistema endocannabinoide: quel sistema di protezione generale dell’organismo basato su sostanze – gli endocannabinoidi, appunto – che si accumulano endogenamente in situazioni di danno e che si legano a recettori specifici, espressi anche da cellule immunocompetenti, come i mastociti.
Ad aggiungere un ulteriore tassello al mosaico di evidenze, cliniche e sperimentali, riguardanti questo sistema endogeno di “protezione naturale”, sono stati poi presentati gli studi di un gruppo di ricercatori italiani coordinati da Vincenzo di Marzo. “Abbiamo dimostrato – si legge nel poster presentato al simposio – un forte incremento dei livelli, sia sistemici che locali, di PEA in tre diverse condizioni di infiammazione e dolore neuropatico: la lombosciatalgia cronica e la colite ulcerosa nell’uomo ed il dolore neuropatico nel topo…I dati vanno sicuramente a comprovare l’ipotesi che la PEA sia un mediatore endogeno i cui livelli aumentano drasticamente in situazioni neuroinfiammatorie o neuropatiche, al fine di esercitare un’azione locale, sia antinfiammatoria che analgesica.”
E la Medicina Veterinaria conosce bene questi effetti. Da tempo, analoghi sintetici degli endocannabinoidi vengono utilizzati con successo in diversi settori: dalla Dermatologia, all’Odontostomatologia, alla riparazione delle ferite. Sono le aliamidi (molecole a meccanismo ALIA) Palmidrol e Adelmidrol, che tanto interesse stanno suscitando nel controllo di allergie e flogosi del cavo orale di cani e gatti, come nel controllo dei processi cicatriziali o di dolore ed infiammazione in corso di artrosi.

Consulta il programma in http://farmacologiasif.unito.it/news/2nd_europ%20_cann_ws05….

Poster di Valenti M et al disponibile su richiesta a cedis@innovet.it