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Invecchiamento cerebrale: ultime evidenze

Il comportamentalista Gary Landsberg ed il farmacologo Joseph Araujo tracciano lo stato dell’arte dei problemi comportamentali dell’età geriatrica; una composita serie di segni clinici (es. disorientamento spazio-temporale, perdita della memoria e della capacità di apprendimento, etc.) scatenati da un comune substrato di neurodegenerazione senile. Molti, oggi, i rimedi disponibili: dalle terapie farmacologiche, a quelle ambientali e dietetiche, a quelle, infine, neuroprotettive, in particolare a base di fosfatidilserina (PS) e Ginkgo biloba.
Invecchiamento cerebrale: ultime evidenze

“Ansia da separazione, aggressività, inappropriate abitudini eliminatorie, vocalizzazioni, fobie, comportamenti compulsivi o ripetitivi: sono tutte alterazioni che possono comparire in cani e gatti anziani, a seguito di quelle modifiche progressive che colpiscono il cervello in tarda età e che sono complessivamente riconosciute con il termine di neurodegenerazione senile”.
Questo è il prologo con cui Landsberg ed Araujo iniziano la review sui disordini comportamentali dell’età geriatrica pubblicata nel fascicolo di maggio 2005 di “Veterinary Clinics of North America, Small Animal Practice”. Una review molto dettagliata, che descrive la clinica di questi disordini e ne traccia l’assai frequente combinazione con svariate cause di tipo organico. “Gli animali anziani – scrivono gli Autori – sono spesso portatori di disturbi organici multipli che non fanno altro che abbassare la soglia di tolleranza delle alterazioni neurodegenerative in atto ed agevolarne l’estrinsecazione a livello di sintomi espliciti.”
Segue l’elenco delle principali modifiche neurodegenerative: dalla deposizione di amiloide, alla deplezione di specifici sistemi neurotrasmettitoriali, all’insufficienza dell’apporto vascolare, al ruolo dei radicali liberi nel declino cognitivo degli animali anziani. “Con l’avanzare dell’età – scrivono – le difese antiossidanti cerebrali si affievoliscono sempre più…Il risultato è un’iperproduzione incontrollata di radicali liberi, con chiari effetti tossici sulle strutture cerebrali”.
Ed il trattamento? Gli Autori illustrano una combinazione di interventi che, una volta esclusa la presenza di un’eventuale causa organica, agiscano efficacemente a più livelli: sullo stato nutrizionale del soggetto, sul suo ambiente di vita e, soprattutto, sulle principali alterazioni neurodegenerative senili. “Oggi – si legge in conclusione di articolo – abbiamo a disposizione specifici supplementi nutrizionali ad effetto neuroprotettivo…Tra questi, la PS – un fosfolipide naturale che ripristina la corretta fluidità della membrana neuronale – e l’estratto di Ginkgo biloba che, grazie all’attività antiossidante e di riequilibrio del flusso cerebrale, è efficace su segni importanti dell’invecchiamento cerebrale, come la perdita di memoria e le difficoltà di apprendimento.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it