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Linee guida per la cura del gatto anziano

Il fascicolo di gennaio 2005 del “Journal of Feline Medicine and Surgery” pubblica il resoconto di un gruppo di esperti dell’AAFP (American Association of Feline Practitioners) sulle linee guida da seguire per rispondere adeguatamente alle esigenze sanitarie del gatto in età geriatrica. L’obiettivo? Promuovere la longevità e migliorare la qualità di vita dei felini anziani, potenziando le misure di prevenzione e diagnosi precoce delle più frequenti malattie, correggendo la progressione dei disordini già in atto, educando il proprietario ad attenzioni sempre più scrupolose per il proprio anziano pet.
Linee guida per la cura del gatto anziano

Si tratta di un vero e proprio “senior health care program”: vale a dire, l’insieme di tutte quelle strategie sanitarie atte non solo a guarire malattie organiche, ma anche a rispondere a tutte le necessità del paziente anziano, ivi compresa quella di poter godere di una buona qualità di vita, anche durante l’età geriatrica.
Nove specialisti in branche diverse della Medicina Felina – dalla Medicina Interna all’Endocrinologia, all’Urologia, all’Odontoiatria, alla Medicina Comportamentale – dettano consigli, accorgimenti e strategie per gestire al meglio il gatto in tarda età, sia esso affetto da conclamate malattie tipiche dell’età geriatrica o, piuttosto, oggetto di scrupolosi programmi di prevenzione e diagnosi precoce.
“Per il gatto – scrivono gli esperti nell’articolo pubblicato sulla rivista ufficiale dell’AAFP – lo screening geriatrico deve iniziare tra i 7 e gli 11 anni e contempla visite cliniche ed esami di controllo, possibilmente a cadenza semestrale ed adeguati alla presenza o meno dei segni clinici di quelle malattie età-correlate che, più di frequente, affliggono i diversi apparati.” E gli Autori del report passano, dunque, ad elencare questi quadri patologici legati all’invecchiamento: dall’insufficienza renale, alle malattie dismetaboliche (es. diabete) e gastrointestinali, alle stomatiti e gengivostomatiti, alle forme di artrosi “molto spesso sottovalutate o, addirittura, non diagnosticate perché l’animale non zoppica o nasconde il sintomo dolore.”
Un capitolo a parte viene riservato ai problemi comportamentali del gatto anziano che, si legge nell’articolo, “possono essere segno di sottostanti patologie organiche, come rappresentare, altresì, le diagnosi cliniche di alterazioni neurodegenerative, sia chimiche che strutturali, legate ad una patologica senescenza.”

Articolo disponibile su richiesta a cedis@innovet.it