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Mastociti e batteri: uniti nell’atopia

La notizia viene dal Dipartimento di Immunobiologia dell’Università di Tokyo: lo Stafilococco – uno dei batteri maggiormente implicati nelle sovrainfezioni che complicano e cronicizzano la dermatite atopica – induce un cospicuo aumento numerico dei mastociti dermici. E questo grazie all’incremento di produzione da parte dei cheratinociti epidermici di specifici fattori che esaltano la migrazione di queste cellule. Saranno, poi, gli stessi mastociti in soprannumero a perpetuare ed amplificare, attraverso il rilascio esplosivo del loro contenuto citoplasmatico, lo stato di flogosi cutanea, tipico dell’atopia.
Mastociti e batteri: uniti nell’atopia

Che tra batteri e mastociti esistesse un rapporto funzionale diretto – basato, in particolare, sulla capacità di queste cellule di essere non solo attivate da vari tipi di microrganismi, ma anche coinvolte nei meccanismi naturali di eliminazione – era cosa nota da tempo. Ma solo oggi sappiamo che i batteri sono anche in grado di modificare radicalmente topografia e corredo numerico dei mastociti a livello di cute. Autori di questa importante scoperta sono gli immunobiologi dell’Università di Tokyo che, nell’articolo pubblicato sulla rivista “Clinical and Experimental Allergy”, così spiegano le loro ricerche:” Abbiamo utilizzato la via percutanea per trattare ripetutamente i topi con il PEG, sigla con cui viene identificato uno dei principali componenti della parete cellulare dello Staphylococcus aureus… A distanza di 20 giorni dalla prima applicazione, abbiamo analizzato istochimicamente le biopsie cutanee e ne abbiamo rilevato il numero dei mastociti ed i livelli di fattori, il TGF (Transforming Growth Factor) ad esempio, capaci di indurne la migrazione.”
E i risultati ottenuti non lasciano dubbi. “Rispetto a quella degli animali di controllo – scrivono i ricercatori – la cute dei topi trattati con il componente batterico è contraddistinta da un numero assai più elevato di mastociti, in particolar modo concentrati nella parte superiore del derma…Non solo, ma abbiamo anche dimostrato che, proprio sotto stimolo batterico, i soprastanti cheratinociti epidermici producono quantità assai più elevate di TGF, che agisce da vero e proprio fattore chemotattico per i mastociti: ne stimola, cioè, la migrazione a ridosso della giunzione dermo-epidermica.”
Prende, dunque, sempre più consistenza l’ipotesi che il mastocita rivesta un ruolo essenziale non solo nell’innesco e nella cronicizzazione dell’atopia cutanea, ma anche nell’aggravarsi della malattia in seguito alle frequenti sovrainfezioni batteriche. In queste situazioni, il mastocita – richiamato nei siti d’infezione dai batteri stessi – ha tutte le potenzialità per avviare i meccanismi difensivi naturali. Al contrario, se esageratamente stimolato, agirà, a causa della degranulazione eccessiva ed immediata dei suoi mediatori citoplasmatici, da principale responsabile dell’amplificazione e della cronicizzazione della flogosi atopica.