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Nutraceutici per l’artrosi: pro e contro

Il nono congresso dell’ESVCN (European Society of Veterinary and Comparative Nutrition), svoltosi presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Grugliasco (Torino) dal 22 al 24 settembre 2005, ha dato spazio anche ai nutraceutici per l’artrosi, quelle sostanze che all’origine naturale ed alla sicurezza di impiego accoppiano importanti effetti disease oriented nell’artrosi, riequilibrando il metabolismo della cartilagine in degenerazione e contrastando i concomitanti meccanismi infiammatori ed ossidativi.
Nutraceutici per l’artrosi: pro e contro

Su questo interessante argomento è stato scritto un poster, presentato da Alda Miolo del CeDIS di Innovet nella sessione ”nutraceuticals and functional foods” del nono congresso ESVCN.
”Lo scopo di questa revisione analitica della letteratura – ha esordito – condotta in collaborazione con i prof. Carlo Maria Mortellaro dell’Università di Milano, Giovanni Re e Paola Badino del Dipartimento di Patologia Animale dell’Università di Torino è stato non solo quello di identificare i nutraceutici oggi maggiormente utilizzati in seno alla terapia combinata a lungo termine per l’artrosi del cane e del gatto, ma anche di valutarne i pro e i contro.”
”I dati disponibili – ha proseguito la relatrice – indicano un panel ben definito di sostanze. Il condroitin solfato, innanzitutto, ma frazioni a basso peso molecolare, fisiologico grado di solfatazione ed elevato grado di purezza.” Per dirla in una sigla: NSCS 5/20 che ”grazie a queste proprietà viene signficativamente assorbito nel cane, gode di un effetto accumulo e, per questo, esercita attività condroprotettiva a lungo termine.”
Alda Miolo ha poi parlato di glucosamina, “oggi disponibile anche come Glupamid®, una glucosamina a lento rilascio e a biodisponibilità intracellulare, che agisce anche come aliamide in grado di contrastare l’eccessiva funzionalità del mastocita sinoviale. E anche di quercetina, “un flavonoide di cui recentemente si è dimostrata l’azione di protezione antiossidante proprio nei confronti dei condrociti di cane.“
Evidenti, dunque, i pro di queste sostanze: i loro dati di efficacia, sia strutturale che sintomatica a lungo termine, la loro sicurezza d’impiego, la loro facilità di somministrazione.
E i contro? “L’assenza di una metanalisi, ovverossia di un ragionato assemblaggio dei dati clinici, che, peraltro, appare inevitabilmente legata alla “giovinezza d’uso“ di queste sostanze in campo veterinario. E, non ultimo, la loro spiccata variabilità quali/quantitativa, in termini di purezza e qualità delle sostanze utilizzate, che obbliga a considerare attentamente l’affidabilità del produttore.“

Abstract congressuale disponibile su richiesta a cedis@innovet.it