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Swedencare

Anche i cani invecchiano. O forse no!

A seguito di una campagna stampa lanciata da Innovet in occasione del congresso di Geriatria Veterinaria svoltosi a Perugia lo scorso 25 e 26 marzo, sono stati pubblicati alcuni articoli di giornale e molti pezzi sono stati diffusi via internet sull’argomento. La campagna, ampiamente ripresa dai mezzi di comunicazione rivolti al pubblico, aveva lo scopo di favorire le cure veterinarie degli animali anziani, tramite un aumento della sensibilità dei proprietari verso le malattie legate all’invecchiamento dei loro beniamini.
Anche i cani invecchiano. O forse no!

PREMESSA
La Geriatria è una branca della Medicina Veterinaria nascente in Italia, ma ben radicata e praticata da anni all’estero. Soprattutto nei paesi anglosassoni. Nell’ambito di tale branca, la psicogeriatria rappresenta una vera e propria disciplina ai confini tra geriatria e medicina comportamentale, ed è forse per questa sua posizione che, oggi, alcuni la considerano una frontiera mentale assai difficile da superare. Eppure già a partire dalla metà degli anni novanta si è assistito alla pubblicazione di interi libri di geriatria del cane e del gatto oltre che ad un fiorire di articoli scientifici sull’argomento. Per citarne solamente uno l’American Animal Hospital Association pubblica nel 2005 le linee guida per la gestione del “senior pet” tra le quali un posto di primaria importanza viene dato agli aspetti di psicogeriatria.

I DATI DELLA CAMPAGNA STAMPA
A livello mondiale aumenta l’attenzione del Medico Veterinario nei confronti del paziente anziano.
E in Italia? Nel 2005 al Congresso Nazionale SCIVAC di Rimini viene presentata da Innovet la prima indagine italiana sulla Geriatria Veterinaria denominata Golden Years. Un dato fra tutti. Oltre il 50% degli animali visitati dai Veterinari italiani ha più di 7 anni. Si parla quindi di migliaia di animali con problemi (di varia natura) legati all’invecchiamento. A dirlo sono i 541 Veterinari intervistati.
In un intervista Alda Miolo del CeDIS Innovet dichiarava che “gli animali anziani possono ammalarsi di una sindrome chiamata disfunzione cognitiva, una malattia per molti versi simile all’Alzheimer dell’uomo”. Già una decina d’anni fa questo quadro clinico del cane era paragonato, da uno studio pubblicato dalla prestigiosa rivista scientifica “Neurobiology of Aging”, alla più tristemente nota malattia dell’uomo. Da allora sono molti gli studi pubblicati che confermano la veridicità scientifica di tale affermazione.
Altro dato fornito nella campagna stampa è il risultato di uno studio clinico multicentrico denominato Senilife. Il 66% dei soggetti trattati con Fosfatidilserina presentavano miglioramenti del quadro clinico. Lo studio è già ampiamente noto ai Medici Veterinari in quanto presentato al congresso europeo di medicina veterinaria e pubblicato integralmente sulla massima rivista scientifica italiana del settore.

CONCLUSIONI
La psicogeriatria veterinaria rappresenta oggi in Italia un argomento di frontiera; un tema innovativo. Forse troppo innovativo per una certa visione bucolica della Medicina Veterinaria che ancora oggi è presente nell’immaginario collettivo. Una visione tanto radicata e profonda nel nostro Paese da spingere alcuni esponenti della stessa categoria medico-veterinaria ad immaginare che … i propri pazienti non invecchino mai!