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Anti-NGF le nuove armi contro il dolore

Dalle pagine di “Trends in Pharmacological Sciences” (TINS), neuroscienziati inglesi ed americani teorizzano su una nuova classe di sostanze, la cui attività analgesica è basata sulla capacità di antagonizzare una neurotrofina – il fattore di crescita nervosa NGF (Nerve Growth Factor) – che riveste un ruolo cruciale nei meccanismi del dolore e dell’iperalgesia. Viene spontaneo pensare alle aliamidi, il cui meccanismo d’azione è proprio quello di down-modulare il rilascio da parte dei mastociti di sostanze algogene e pro-infiammatorie: NGF, in primis.
Anti-NGF le nuove armi contro il dolore

Potenzialmente efficace in molti stati dolorosi, sia acuti che cronici, e privo delle reazioni avverse e/o degli effetti collaterali che accompagnano i tradizionali analgesici. Queste sembrano essere le promettenti caratteristiche del nuovo approccio al dolore spiegato, nel fascicolo di febbraio 2006 di TINS, da un gruppo di ricercatori della “Rinat Neuroscience Corporation” di San Francisco e della Scuola di Bioscienze di Cardiff. “Un approccio – scrivono – basato su molecole capaci di antagonizzare un fattore chiave delle molteplici vie che innescano il dolore, lo amplificano e lo cronicizzano: la neurotrofina NGF.”
La review descrive in modo chiaro ed esaustivo il ruolo di NGF nel dolore e nell’iperalgesia: dall’aumento dei livelli circolanti di questa neurotrofina in condizioni di danno tissutale, infiammazione e dolore cronico; ai meccanismi che lo vedono primariamente coinvolto nella genesi della sensibilizzazione nervosa, sottostante ad algie ed iperalgesie. “Iperprodotto da svariati elementi cellulari in seguito all’esposizione a citochine pro-infiammatorie – spiegano i ricercatori – NGF sensibilizza i nocicettori periferici, sia direttamente che indirettamente, attivando i mastociti adiacenti alle terminazioni nervose.”
Quello tra mastociti ed NGF è un rapporto funzionale davvero unico nell’ambito dei meccanismi scatenanti il dolore e gli Autori dell’articolo vi dedicano uno specifico paragrafo. ”In condizioni di danno e/o infiammazione, NGF attiva le cellule mastocitarie al rilascio di un variegato panel di mediatori del dolore, dalle prostaglandine, alla bradichinina, all’istamina, a NGF stesso, che i mastociti sintetizzano ed immagazzinano all’interno dei granuli citoplasmatici…Tra mastociti ed NGF si crea, in sostanza, un circuito di autoamplificazione della risposta algica, secondo un meccanismo che è già stato comprovato in numerosi modelli sperimentali ed animali di dolore infiammatorio, acuto e cronico.”
Assai interessanti le ricadute applicative prospettate dai ricercatori, che fanno intravedere una nuova frontiera dell’analgesia, scevra di effetti collaterali (specie in utilizzi a lungo termine) e precipuamente basata su antagonisti del NGF e delle sue potenzialità algogene.
Del resto, la Medicina Veterinaria sta già sperimentando in diversi settori (dalla Dermatologia, all’Odontostomatologia, all’Urologia, all’Ortopedia) l’efficacia di molecole che down-modulano il rilascio di mediatori dell’infiammazione e del dolore – NGF compreso – da parte dei mastociti: le aliamidi.