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SPECIALE SCIVAC '06 Scoperto il TRPV-1 sui cheratinociti di cane

Si chiama “recettore per i vanilloidi” TRPV-1 ed è stato identificato per la prima volta sui cheratinociti di cute e mucose di cane dal gruppo di ricerca in Farmacologia e Tossicologia della Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino. La scoperta – presentata da Giovanni Re nella sessione SIDEV del 53° congresso nazionale SCIVAC (Rimini, 19-21 maggio 2006) - ha importanti risvolti applicativi. Le molecole a meccanismo ALIA (aliamidi) possono, infatti, controllare infiammazione, prurito e dolore, interagendo anche con questo sistema recettoriale.
SPECIALE SCIVAC '06
Scoperto il TRPV-1 sui cheratinociti di cane

Avete presente il sistema degli “endocannabinoidi”? Quel sistema di protezione naturale dell’organismo basato sulla produzione endogena di sostanze – gli endocannabinoidi, appunto – che esercitano importanti effetti antinfiammatori ed antidolorifici legandosi a recettori specifici (recettori CB) espressi sulle cellule immunocompetenti, mastociti compresi? Ebbene, oggi la ricerca ha portato all’identificazione di un altro sistema di regolazione endogena, altrettanto importante nel controllo dell’infiammazione e del dolore: il sistema degli “endovanilloidi”.
“Il nostro scopo – ha spiegato il farmacologo Giovanni Re durante la relazione congressuale – era quello di individuare sui cheratinociti di cane un elemento fondamentale di questo sistema: il recettore per gli “endovanilloidi”, conosciuto anche con la sigla TRPV-1…Per questo, abbiamo applicato una particolare metodica di “binding” recettoriale su colture di cheratinociti di cane, provenienti da espianti bioptici sia di cute (padiglione auricolare, addome, mammella) che di mucosa (bocca, velo palatino).”
E i risultati non si sono fatti attendere. “Per la prima volta in assoluto – ha sottolineato Re – siamo riusciti ad identificare sui cheratinociti di cane il recettore TRPV-1…Un dato scientifico davvero importante che contribuisce, proprio nel cane, ad una più dettagliata caratterizzazione di quei sistemi protettivi naturali – endocannabinoide ed endovanilloide – che si attivano in situazioni di danno e che tra loro intimamente cooperano al fine di limitare l’eccessiva propagazione della risposta infiammatoria ed algica.”
“Il dato sperimentale – ha aggiunto in conclusione di relazione – ha ricadute applicative assai interessanti…Gli analoghi sintetici degli endocannabinoidi, le aliamidi per intenderci, esercitano il controllo di flogosi e dolore interagendo anche con i recettori degli endovanilloidi che, oggi, grazie alle nostre ricerche, sono stati espressamente identificati anche nel cane.”