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Aliamidi: 10 anni di ricerca

Dieci anni di ricerca sulle aliamidi in un articolo comparso su Settimana Veterinaria nr. 577 (Settembre 2007). Nuove importanti evidenze dimostrano l’efficacia di questa scoperta tutta italiana.
Aliamidi: 10 anni di ricerca

Un rapido excursus dei più recenti dati sulle aliamidi, a sostegno del loro meccanismo d’azione e della loro efficacia, clinica e sperimentale. Questo è il pezzo pubblicato sulla “Settimana”: un breve articolo che riassume sinteticamente la storia di un decennio di studi sulle aliamidi nel settore dermatologico veterinario. Dalla dimostrazione che “queste molecole – somministrate per via sistemica o utilizzate in applicazioni topiche – riducono significativamente la degranulazione dei mastociti cutanei, sia nel cane che nel gatto, e, così facendo, controllano l’eccessivo rilascio di sostanze direttamente implicate nell’infiammazione cutanea e nel prurito”.
Ai risultati clinici, dato che “la somministrazione orale di Palmidrol o l’applicazione topica di Adelmidrol hanno consentito di ridurre sintomi e lesioni in gatti affetti da malattia eosinofilica, ritardare la comparsa delle lesioni in cani atopici, favorire la guarigione per seconda intenzione delle ferite aperte nel cane”. Fino a descrivere gli ultimi ed importanti dati sperimentali: dalla capacità delle aliamidi di ridurre la formazione del granuloma cutaneo, inibendo la formazione di nuovi vasi, diminuendo l’infiltrazione neutrofilica e riducendo l’espressione di marker pro-infiammatori e pro-angiogenetici; al ruolo protettivo che le aliamidi svolgono nei confronti dei cheratinociti cutanei, contrastando l’azione citolesiva di mediatori (sostanza P) iper-rilasciati durante le flogosi cutanee, specie di natura allergica.
Una storia, dunque, costellata di dati positivi, che comprovano come le aliamidi siano “molecole naturali primariamente coinvolte nei meccanismi protettivi ed omeostatici dei diversi tessuti, cute in primis…capaci di contrastare, secondo vie naturali endogene, i danni derivanti da una distorta degranulazione mastocitaria.”