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Labrador: attenti al gomito

Una scapola più corta rispetto a quanto viene definito dallo standard di razza è fattore di rischio per la displasia del gomito, in particolare nelle femmine di Labrador. Lo dimostrano alcuni ortopedici australiani al congresso WSAVA 2007.
Labrador: attenti al gomito

Tra le “free comm” presentate all’ultimo congresso della WSAVA (Sidney, 19-23 agosto 2007), figura anche lo studio condotto da alcuni ortopedici dell’Università del Queensland su 103 Labrador, indagati per displasia del gomito (FCP ed OCD) in base agli standard radiografici sanciti dall’”International Elbow Working Group” (IEWG).
Dei soggetti analizzati, 31 risultavano affetti da displasia del gomito. In particolare, le femmine displasiche (20) presentavano una lunghezza della scapola nettamente inferiore a quella dei soggetti sani. Per contro, i maschi (11) avevano scapole normali, ma presentavano un maggior divario nel rapporto tra ulna e radio.
A detta degli stessi ortopedici che hanno condotto le valutazioni, è la prima volta che una misura prettamente antropometrica – la lunghezza della scapola, appunto – viene considerata un vero e proprio fattore di rischio per una condizione patologica – la displasia del gomito – assai frequente nella razza Labrador.
Ed è anche la prima volta che, pur nell’ottica di ulteriori più approfondite indagini, le caratteristiche dello standard di razza acquistano, oltre che un valore strettamente estetico o cinognostico, anche una valenza predittiva di malattia: Labrador con spalle corte, anziché lunghe ed oblique, sono possibili candidati alla displasia del gomito ed alle sue più temibili conseguenze (artrosi).