Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Mastociti nel gatto allergico

Anche nel gatto, come nel cane e nell’uomo, la dermatite allergica è contraddistinta da un aumento considerevole di mastociti, in particolar modo in corrispondenza delle lesioni cutanee. Per saperne di più sull’argomento, si può leggere l’articolo di ottobre 2007 di “Journal of Comparative Pathology”.
Mastociti nel gatto allergico

L’articolo è a firma del gruppo di ricerca coordinato da Aiden Foster, neoeletto presidente dell’ESVD (European Society of Veterinary Dermatology). I ricercatori hanno analizzato, con metodiche immunoistochimiche e colorimetriche, il corredo cellulare della cute di 16 gatti affetti da dermatite allergica, ponendolo poi a confronto con quello rilevato in sei soggetti non affetti da alcuna malattia dermatologica.
Nei gatti allergici, portatori di uno o più lesioni dermatologiche primarie (dall’alopecia, a placche o granulomi eosinofili, a lesioni papulo-crostose), si osservava un aumento significativo di cellule infiammatorie, numericamente più consistenti nelle zone lesionate rispetto a quelle integre, e particolarmente concentrate nel derma superficiale e nelle aree perifollicolari. E, tra queste, oltre ad una cospicua presenza di linfociti T e di cellule di Langerhans, i ricercatori hanno identificato numerosi mastociti, presenti in quantità assai più rilevante rispetto alla cute dei gatti sani.
L’articolo è, dunque, un’ulteriore conferma che i mastociti costituiscono parte integrante della risposta reattiva della cute del gatto allo stato allergico: capaci di aumentare numericamente, ma, si sa, anche di modificare la propria funzionalità, rilasciando, con degranulazione immediata e massiva, i principali mediatori implicati nella flogosi allergica, nel prurito e nei segni e sintomi conseguenti.